Il giorno dopo la promozione in serie A, terminati parte dei festeggiamenti, la dirigenza arancio-nero-verde si è posta la domanda: “E adesso dove giochiamo?”
Eh sì, perché la serie A vuole certe caratteristiche per gli stadi e il “Penzo” non le ha tutte. A partire dalla capienza, quasi la metà del minimo del 16.000 posti richiesti. Lo stadio nuovo, in zona Tessera, nei pressi dell’aeroporto Marco Polo, è ancora a livello embrionale e il vecchio Penzo, pur cominciando domani i lavori di adeguamento, non sarebbe pronto per l’inizio della nuova stagione. Occorre ampliare le tribune e rivederne tutti gli accessi, potenziare l’impianto di illuminazione e adeguare gli standard di sicurezza.
Il Venezia proverà a chiedere la deroga per un anno, come hanno fatto Spezia e, prima ancora, Spal, ma se non dovesse arrivare per tempo, urge un piano B.

Che potrebbe essere proprio il “Rocco” di Trieste, già utilizzato recentemente dal Pordenone e prima ancora dal Cagliari. Sulla questione saranno i sindaci delle due città, Brugnaro e Dipiazza a prendere accordi e poiché lo stadio triestino è di proprietà del comune, a doverne “subire” le conseguenza sarebbe la Triestina il cui ad Mauro Milanese non potrebbe opporsi, ma di certo non ne troverebbe vantaggio. A differenza degli sportivi triestini che avrebbero la possibilità di vedere all’opera squadra di serie A a due passi da casa.

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