CORVA - Il Bruno Nicolè è un gioiellino
Appena terminata la gara di Coppa Italia la cerimonia per dedicare lo stadio all’ex giocatore della Nazionale italiana e concittadino di Azzano Decimo. Il presidente Giacomin: «E’ stata una persona al di sopra di tutte le parti, era nostro desiderio rendergli omaggio. Per l’occasione è stato pubblicato un libro con l’aiuto di suo figlio»
Il maltempo ha tentato di rovinare la festa ma non ci è riuscito. A Corva infatti era in programma la cerimonia di intitolazione del centro sportivo a Bruno Nicolè, ex giocatore di Juventus, Sampdoria, Mantova e Alessandria, con presenze in Nazionale e detentore, nella stessa, di due record (capitano più giovane e cannoniere più giovane con l maglia azzurra), vissuto per 36 anni nel comune di Azzano Decimo e di professione insegnante.
«Ci siamo salvati in corner dal tempo ed è andata tutto bene. Abbiamo intitolato il complesso sportivo al nostro concittadino Bruno Nicolè – ricorda il presidente del Corva Norman Giacomin -. Sono intervenute la maglie, la sorella e i figli, le istituzioni con il Coni, La Figc, l’Amministrazione comunale con il testa il Sindaco che ci ha dato una grossa mano a realizzare questo bell’evento. Da anni volevamo dare un nome a questa struttura e nel 2019, deceduto Nicolè, abbiamo deciso di intitolarlo a lui perché è stato una persona, sportivamente parlando, al di sopra di tutte le parti, e siamo stati contentissimi di realizzare ciò».
Un evento che avrebbe dovuto già svolgersi lo scorso anno ma che non è stato possibile realizzare causa le restrizioni per il Covid. «Adesso si è potuto fare, proprio in concomitanza con la prima partita ufficiale della stagione, ora è importante proseguire a giocare a calcio. E’ quanto vogliamo tutti noi».
Oltre alla targa dell’intitolazione è stata allestita anche una mostra fotografica e pubblicato un libro con tanti aneddoti per ricordare la persona di Bruno Nicolè. «Siamo stati noi a voler qui il figlio Fabio che, con il padre, ha realizzato il volume, pur con molte difficoltà a terminarlo causa le precarie condizioni fisiche di Bruno. Alla fine c’è riuscito, è andato a ruba, ma uno per me lo ha conservato e già da domani sera mi metterò ben volentieri a leggerlo». (f.p.)
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