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Edizione provinciale di Pordenone


IL TECNICO - Chions, Manzanese e... Parla Rossitto

L'allenatore-guerriero attende un progetto interessante per tornare nell'arena dopo la dura stagione vissuta con i gialloblù...

Fabio Rossitto, ma anche Andrea ZanuttigLuca LugnanNicola Princivalli... allenatori che nell'ultima stagione di serie D hanno fatto bene, talvolta anche dei miracoli, tirando fuori probabilmente il massimo nelle varie situazioni dalle rose a disposizione. Ma per loro non c'è stata né la conferma e neppure una nuova panchina: in regione i posti in categoria erano appena 2 (e uno, la Manzanese, per giunta è evaporato), le venete hanno percorso altre strade, ed è un peccato. Sicuramente tecnici del genere, tuttavia, saranno presi in considerazione durante la stagione e nel prossimo futuro. 
Abbiamo intervistato Fabio Rossitto, che non ha certo bisogno di presentazioni. Il guerriero è reduce dalla tostissima stagione vissuta al Chions e conclusasi con la retrocessione: "Eravamo una squadra di Eccellenza che affrontava la serie D; e, infatti, di tutti i giocatori, solo due portieri giocheranno nell'Interregionale nella stagione appena agli albori. Sapevamo che l'annata sarebbe stata dura, magari non ci aspettavamo così tanto. Il fatto di essere stati investiti in pieno dal Covid ha avuto un peso micidiale sull'esito del nostro campionato, ma onestamente c'era rispetto alla concorrenza un gap significativo, ampliatosi poi perché tutte le altre formazioni si sono a più riprese rafforzate". 

Le tocca stare a guardare, per adesso.
"Lo avevo messo nel conto. E' accaduto in passato, fa parte di questa professione. Aspetto di essere coinvolto in un progetto interessante".

Il Chions è stato protagonista del calcio-mercato estivo, costruendo una formazione di Eccellenza di notevole spessore...
"La società ha stanziato un budget importante per tornare in serie D anche nell'ottica di festeggiare nel modo migliore il cinquantesimo di attività del club. Poteva intervenire qualche mese prima? Non sta a me valutare le scelte societarie: il presidente Bressan è una persona straordinaria e il club ha reagito con orgoglio e determinazione al declassamento". 

Durante la sua gestione della squadra-Chions ha avuto dei problemi con qualche giocatore, "tagliato" nel corso della stagione: ha qualcosa da rimproverarsi?
"Non credo. Se c'è una qualità che mi hanno sempre riconosciuto è stata la capacità di far gruppo, di creare un solido legame con i giocatori; è accaduto al Pordenone, alla Cremonese e negli altri posti dove ho allenato. Ma non nell'ultima stagione al Chions dove ci sono state dinamiche strane, particolari, situazioni che non avevo mai vissuto prima. E' andata così e non rimane altro che far tesoro anche di questa esperienza". 

Lei ha allenato e vinto con la Manzanese: cosa pensa delle difficoltà in cui si dibatte il club arancione?
"Sono rimasto sbalordito da ciò che è accaduto, lo ritengo clamoroso tanto più dopo lo straordinario campionato disputato dalla Prima squadra. Non sta a me formulare giudizi, dico però che per il nostro movimento non è un bel segnale. Im generale i problemi principali sono non solo e soltanto economici, ma di organizzazione". 

Siamo rimasti con una sola società in serie D, il Cjarlins Muzane...
"Ed è un problema, in primo luogo per la crescita dei giovani, che hanno meno possibilità di far esperienza in D e negli Juniores Nazionali. Se viene a mancare l'anello della quarta serie, un anello importante, sono loro i più penalizzati". 

A proposito di serie D, cosa prevede Rossitto a livello di singole squadre per il prossimo campionato?
"L'Arzignano è fortissimo, può recitare lo stesso ruolo del Trento. Poi vengono Luparense e Clodiense. Il Cjarlins Muzane? Ha cambiato tanto, è una squadra da scoprire, fermo restando che dovrebbe risultare tra le prime 5-6 formazioni del torneo".                               

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 07/09/2021
 

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