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Edizione provinciale di Trieste


TRIESTINA - Sfida clou a Padova

Rossoalabardati alla ricerca del colpaccio sul campo della capolista

Vigilia di big match per gli alabardati, impegnati domani alle 14.30 all'Euganeo nella trasferta in casa della capolista Padova. Questa la presentazione di Cristian Bucchi, partendo dal freno evidenziato nel post partita dell'ultima gara di lunedì scorso con il Piacenza: "Il freno mentale non è dato dall’avversario, il freno mentale è riferito alla storia purtroppo recente della Triestina, quindi all’ambiente che respira tanti anni di difficoltà societarie. Ora è che è arrivata una società forte, solida, magari c’è ancora il ricordo dello spareggio perso, del playoff perso, quindi si sommano questi pensieri negativi e vuoi o non vuoi, sembra che circondino un po’ la squadra e l’ambiente in generale. Dobbiamo essere bravi noi, solo noi possiamo liberare il campo da queste nuvole, con le prestazioni, con i risultati, credo sia questo quello che vuole vedere la nostra gente. Credo i tifosi abbiano apprezzato moltissimo il secondo tempo di lunedì sera, una squadra aggressiva, sbarazzina, che ha giocato per vincere, cosa che in queste prime partite non eravamo riusciti a fare. Quando mi riferisco al blocco mentale, mi riferisco quindi a qualcosa che è a prescindere dall’avversario di turno”.

I nostri prossimi avversari: “Il Padova è la squadra che tutti si aspettavano, una squadra che lo scorso anno ha fatto 80 punti e ha aggiunto a un organico di per sé fortissimo una serie di giocatori di categoria superiore. Ha ripreso Valentini, Chiricò, Curcio, ha preso Monaco, Ceravolo, Kirwan, Busellato, Settembrini, Terrani, giocatori di spessore assoluto. E tutto questo con lo zoccolo duro della passata stagione, quindi mantenendo una certa continuità. Non mi meraviglia quindi la posizione ed il rendimento, credo sia una squadra esperta e matura, che ha saputo ottimizzare al massimo le situazioni sin dalle prime giornate. Questo ci dà il senso di quanto questa squadra sia forte, ma questo ci interessa relativamente. Perché quando la Triestina sarà squadra e spero lo sia presto, è una squadra che non deve preoccuparsi degli avversari ma pensare solo a far bene le proprie cose”.

L'assetto tattico alabardato: “In questo momento siamo alla ricerca di una nostra identità, sotto tanti punti di vista. La differenza tra noi e il Padova è che noi abbiamo ricostruito in pratica quasi tutto per intero. Questo comporta il trovare l’amalgama tra i giocatori e il sistema di gioco che permetta loro di esprimersi al meglio. Questo ovviamente sta a me, ma il tutto è dato sempre ai giocatori che abbiamo a disposizione. Non dimentichiamoci che non abbiamo ad esempio Petrella, Sarno e De Luca, giocatori rapidi, tecnici ed imprevedibili che possono farci variare tante situazioni, dobbiamo quindi comportarci di conseguenza”.

Le condizioni generali della rosa: “Dobbiamo valutare Capela che ha preso una brutta botta alla testa col Piacenza, non sappiamo se lo avremo. Lo stesso vale per Ligi che si porta dietro un risentimento muscolare dalla gara col Seregno. Siamo un po’ contati in alcuni reparti ma queste difficoltà, i momenti dove abbiamo dovuto tener botta, ci sono stati in pratica sin dall’inizio, ad esempio con gli infortuni di Calvano e Coppola. Non mi piace comunque parlare di emergenza, ma di opportunità, occasione per tifare fuori carattere, agonismo, voglia”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 18/09/2021
 

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