ECCELLENZA A - A Flaibano meritava di più il Tricesimo
Il derby tra le squadre di Peressoni e Chiarandini termina senza reti. Ma sono stati gli azzurri a far vedere le cose migliori...
RIVE FLAIBANO - TRICESIMO 0-0
RIVE FLAIBANO: Peressoni 6, Cozzarolo 7, Almberger 6.5, Candotti 6, Vettoretto 6, Leonarduzzi 6, Bearzot 5.5 (st 35’ De Giorgio), Drecogna 6 (st 45’ Grizzo), Davide Fiorenzo 6.5 (st 1’ Kuqi 6), Alex Fiorenzo (st 1’ Vit 5.5), Battaino 5.5 (st 15’ Foschia 6). All. Roberto Peressoni.
TRICESIMO: Ganzini 6, Nardini 6.5, Molinaro 6.5, Andrea Osso Armellino 6 (st 35’ Carlig), Pretato 7, Peressini 6.5, Del Piero 7 Vasile 6.5 (st 25’ Dedushaj), Del Riccio 6.5 (st 34’ Fadini), Condolo 7 ( st 15’ Alex Osso Armellino 6), Selenscig 7 (st 19’Gjoni 6). All. Stefano Chiarandini.
ARBITRO: Nicole Puntel (Tolmezzo) 7. Collaboratori di linea: G. Masini e T. Dissegna (Gradisca d’Isonzo).
NOTE - Disposizioni norme sanitarie anticovid-19 assolte. Giornata uggiosa, terreno in perfette condizioni, non così il retro tribuna dove l’erba alta la faceva da padrona. Angoli 5-5, recupero 1’ + 4’.
FLAIBANO – Si attendeva un RiveFlaibano tutto grinta e splendore nel suo debutto interno, invece sul rettangolo del “Via Cavour” chi ha mostrato muscoli, inventiva e qualità superiore nel gioco è stata la squadra ospite data per “leggera” e facilmente malleabile. Invece, a onor del vero, se c’era una squadra che meritava di vincere questa erano gli ospiti del sempre affabile e di lungo corso presidente Toni Sorrentino (recordman tra i presidenti del Nordest che sfiora i 40 anni da massimo dirigente di club) nonché del granitico capitano Luca Pretato, anche lui bandiera da sempre tricesimana. Tutto sommato non è stata una partita spettacolo, le due squadre già dall’avvio si sono chiuse a riccio quasi timorose l’una dell’altra, le marcature asfissianti adottate dagli azzurri, ben messi in campo dal trainer Chiarandini, non hanno concesso quello spazio di movimento desiderato dai portacolori di Rive e Flaibano. Ingabbiate le manovre già a centro campo tanto che Ganzini, ben coperto dalla retroguardia, ha “sfoderato” interventi di normale amministrazione nel primo tempo, per poi “rilassarsi” completamente nella ripresa. Questo basta e avanza per concludere il discorso sulla pochezza offensiva dell’undici di Peressoni.
Nel secondo tempo gli azzurri, impadronitisi del centrocampo, hanno avuto il soppravvento con ficcanti occasioni che potevano davvero far male. Ben tre coraggiosi salvataggi, con poderosi anticipi da parte di roccia Cozzarolo e su Condolo e Del Piero nella parte centrale e due deviazioni volanti in corner del ciclopico estremo azzurro-giallo-nero sul finale del match.
Un po’ di colore, in un pomeriggio umidiccio, è venuto dalla sempre verve dell’ex presidente Marino Picco con i suoi incitamenti pepati: ultimo della serie un “rocchetto” subito messo al femminile e indirizzato indovinate a chi? (DiTe)
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