Nato nel 1939, esordisce all'età di sedici anni con l'A.C. Manzano e dall'anno dopo con la Manzanese. In maglia arancione tre promozoini consecutive tra il 1962 ed il 1965 che avrebbero portato la squadra in Serie D, se non fosse per la rinuncia a causa di motivi economici. In quegli anni ricopre anche la carica di Presidente continuando a giocare con questo doppio ruolo. La sua carriera termina due anni dopo ma diventa allenatore del settore giovanile, grazie alla quale svezza la maggior parte dei ragazzi di Manzano interessati al calcio e vince il premio "Panchina Verde" nel 1980. In panchina fa anche qualche apparizione in prima squadra come nell'82/83 in Serie D, dove battè anche il prestigiosissimo Venezia. Tutta la sua carriera ha avuto un solo colore: l'arancione. Abbiamo ripercorso in poche righe la storica carriera di Gianfranco Sabot, una vita dedicata alla Manzanese di cui è diventato bandiera e vera e propria leggenda vivente. Per celebrare questi anni indimenticabili il regista Maurizio Sartori ha deciso di dedicargli un documentario intitolato "Una vita in arancione", che vedrà la prima proiezione venerdì presso l'aula magna di Manzano, sotto gli occhi attenti del protagonita in persona. Abbiamo ascoltato proprio il regista, insieme al suo collaboratore Andrea Camerotto, incaricato per le riprese ed il montaggio dell'opera.
Maurizio Sartori, regista: "È un'idea nata da quattro amici al bar, come direbbe Gino Paoli. C'era la volontà di parlare di Gianfranco Sabot che è una persona magnifica ed è stato un eccellente calciatore ed allenatore. Abbiamo cominciato a lavorarci, trovando vecchie foto degli anni Sessanta e realizzando delle interviste a Gianfranco. Alla fine abbiamo racchiuso tutto il lavoro con questo documentario che spero piaccia agli appassionati e mi sembra sia riuscita bene. Sarà trasmesso venerdì 15 ottobre presso l'aula magna di Manzano alle ore 20.30. Abbiamo pubblicizzato l'evento con volantini, nonostante ci fosse il problema della capienza, che ora è superato perchè hanno allentato le restrizioni, permettendoci di ampliarla. Essendo di Manzano, la Manzanese fa parte del nostro DNA, io ci ho anche giocato da ragazzo. Vederla in Seconda Categoria fa un po' male ma potrebbe essere un punto di partenza per futuri successi, me lo auguro".
Andrea Camerotto, riprese video e montaggio: "Sono stato coinvolto per le riprese ed il montaggio del documentario. Le immagini sono state girate qualche tempo fa, fino a quest'estate in cui abbiamo concluso la parte del girato. Ci sono scene dal campo, interviste ad amici di Gianfranco ed ex compagni. Sinceramente non ero a conoscenza di questa bella storia, seguendo in prevalenza altri sport, ma grazie all'apporto di Maurizio Sartori sono stato preso per mano entrando in questo progetto ben riuscito. Il primo materiale che abbiamo girato risale a due anni fa, anche perchè siamo rimasti in stand-by per un po' di tempo a causa della pandemia. Abbiamo ricominciato a lavorare quest'estate e da maggio ad oggi c'è stato lo sprint finale, con diversi interventi di montaggio che richiedono tante ore. Per noi la prima proiezione sarà una grandissima emozione, anche perchè Gianfranco Sabot sarà ovviamente presente per assistere a quest'opera dedicata a lui. Sicuramente vedere il nostro lavoro sul grande schermo sarà diverso ed ancor più toccante".
Qui sotto in foto, il regista Naurizio Sartori a sinistra e Andrea Camerotto a destra. In mezzo Ezio Cleri noto personaggio sempre vicino alle sorti del club arancionero.
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