Shevchenko: il ritorno del bomber in Italia
Chiunque segua il calcio a partire dagli anni Novanta sa benissimo quali sono stati i campioni che hanno reso grande quella stagione del calcio italiano. Basti pensare a degli autentici “miti” come Alessandro Del Piero, Roberto Baggio, Francesco Totti, Paolo Maldini, Filippo Inzaghi, Zinédine Zidane e così via.
Naturalmente, per rimanere sempre aggiornati sul mondo del pallone di oggi, vi consigliamo di seguire risultati di calcio live su Oddspedia, ma torniamo a noi.
Dei veri e propri “virtuosi” del pallone che, con la loro tecnica sul campo e la loro personalità fuori, hanno praticamente riscritto le regole di questo sport facendo sì che sempre più tifosi in Italia, e non solo, imparassero a memoria i loro nomi ed i loro punti caratteristici.
Tra di loro, un personaggio che si è particolarmente distinto sui campi di gioco italiani, oltre che in quelli del suo Paese, sta tornando in Italia questa volta nelle vesti dell'allenatore sulla panchina del Genoa. Di chi stiamo parlando dunque? Come avrete ben potuto intuire dal titolo, qui ci stiamo riferendo al mitico Shevchenko, ai più noto come Sheva, per l'anagrafe Andrij Mykolajovyč Ševčenko.
Nato a Dvirkivščyna, un piccolo villaggio in Ucraina a circa cento chilometri dalla capitale Kiev, alla fine del settembre del 1976, il giovane Shevchenko ancora non sa ancora che sarà destinato alla gloria sul campo da calcio.
Alla tenera età di dieci anni, il piccolo Sheva è già una giovane promessa del calcio ucraino tanto che è già nella formazione delle giovanili della locale Dinamo Kiev. Passano pochi anni e poi ritroveremo lo stesso ragazzo nelle giovanili della Nazionale di Calcio Ucraina sia nella Under 18 che nella Under 21 oltre che nella formazione “regolare”.
Insomma, possiamo già dire che il suo destino sportivo è praticamente scritto, ma si sa che un talento come questo non è certo destinato a rimanere entro i confini del calcio locale. Piccolo salto in avanti nel tempo e siamo già nel 1999 quando, il bomber ucraino, arriva in Italia tra le file del Milan dopo che il club ha versato l'incredibile somma di 25 milioni di dollari.
Fino al 2006, Shevchenko rimarrà dunque nelle file del Milan andando a collezionare una serie di vittorie, prima su tutte il Pallone d'Oro nel 2004, senza scordare il suo cameo all'interno del film “Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo... me” del 2006. Pellicola diretta da Carlo Vanzina e con protagonista Diego Abatantuono ancora nei panni del Ras della Fossa, a far compagnia a Sheva in questa scena vi sono anche i suoi colleghi del Milan come Maldini, Gattuso, Dida, Ambrosini e così via.
Insomma, il mito di Sheva viene consolidato ulteriormente, ma la storia sembra ripetersi ed altri club sono interessati all'avere il bomber ucraino tra le proprie fila. Primo di tutto è il club inglese del Chelsea che, dal 2006 fino al 2008, accoglie Shevchenko in formazione.
Dopo la parentesi con il Chelsea, il calciatore ucraino ritorna per circa un anno al Milan per poi fare di nuovo capolino nella formazione del Chelsea. Infine, colpo di coda e ritorno alla Dinamo Kiev dove, nel 2012 termina la sua carriera da calciatore.
A partire dal 2016 lo ritroveremo infatti sulla panchina della Nazionale Ucraina prima come assistente e poi, fino al 2021, come allenatore. Ma il 2021 non è ancora finito così come per le sorprese in serbo per l'oggi quarantacinquenne.
Oggi, con un po' più di anni e di esperienza sulle spalle, Sheva è dunque pronto al suo ritorno in Italia previsto per questa settimana in modo da sostituire il dimissionario Mister Davide Ballardini (anch'egli con una carriera piuttosto discontinua sulla panchina del Genoa) sorpassando addirittura un altro nome in lista, l'ex collega di Milan Andrea Pirlo.
La squadra ligure ha infatti dichiarato, dopo la recente partita contro l'Empoli, ha infatti dichiarato che “adesso si volta pagina. Il Genoa non vede l’ora di abbracciare Shevchenko, pronto al ritorno in Italia” e firmare il contratto per siglare ufficialmente l'accordo.
E Ballardini? Di sicuro non è troppo entusiasta della sua dipartita tanto che, nelle ultime interviste, ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa asserendo che “ci sono giocatori che non sono in grado ora di portare la maglia del Genoa” aggiungendo che al “Caicedo non gioca una partita intera dal 2004”.