CSI - Cordenons si conferma. Prata, Moro: rieccoci dopo il Covid
I campioni in carica ancora imbattuti... Il dirigente commenta il primo scorcio di campionato dei suoi, dicendosi tutto sommato soddisfatto nonostante l’ultima sconfitta per 5-0 con il Cordenons. «Ci sono quattro squadre più attrezzate, con le altre possiamo giocarcela»
Prosegue il campionato Csi dell’area pordenonese, quest’anno ridotto a girone unico. Ieri sera al “Paia” il Cordenons si è confermato collettivo di livello rifilando un netto 5-0 al Prata, che pure era partito meglio collezionando un paio di occasioni, tra cui anche un palo. Poi però vengono fuori i padroni di casa, che prima colpiscono 3 montanti con Del Savio, Coletto e Sirigu e poi aggiustano la mira con l’1-0 di Cecchetto. Nella ripresa Strisciuglio con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner, Del Savio con un pallonetto, Endrigo direttamente su punizione e infine Brochetto dagli undici metri (rigore procurato da Del Savio) dilagano.
Un risultato che proietta i padroni di casa al secondo posto in classifica con 15 punti, mentre gli ospiti restano a metà classifica con 11 lunghezze.
Un punteggio pesante ma il percorso è quello giusto secondo Bruno Moro, dirigente veterano del Prata, da oltre vent’anni in società, prima come calciatore e poi nell’organigramma societario: «Diciamo che loro a livello tecnico sono di un’altra categoria, essendo tutti ex Eccellenza e Promozione, e perciò non c’è stata storia, ma noi qualcosa abbiamo fatto. Nel primo tempo abbiamo cestinato un paio di occasioni con Rosolen, abbiamo colpito due pali, uno nel primo tempo e uno nella ripresa con Piccinin, e poi fino a minuti finali il risultato era sul 3-0. Gli ultimi due gol sono frutto della stanchezza».
Una differenza di livello che Moro evidenzia precisamente all’interno del torneo: «Cordenons, Villotta e forse ToffoliCar e Camolli sono più attrezzate, per il resto credo che ce la possiamo giocare con tutti».
Il dirigente commenta infine questo primo scorcio di stagione, iniziata sotto non poche difficoltà dopo la lunga pausa forzata dalla pandemia: «In principio avevamo addirittura dubbi se partire o meno: troppi vincoli, troppi regolamenti, troppe complessità. Dopo peró, confrontandoci con le altre società, abbiamo preso fiducia e abbiamo scelto di provarci».
Foto d'archivio il Prata.
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