RESTRIZIONI - Berti: rivederle per garantire il diritto allo sport
L’ex dirigente del Tamai commenta il momento difficile a livello sanitario, nel contesto dello sport giovanile e dilettantistico: “Ci sono malumori e servono risposte affinché si possa conciliare la lotta al Covid e lo sport per tutti”
Anche il dirigente Fabio Berti, che ha da poco lasciato il Tamai, si esprime sul momento difficile che vive tutto il Paese, mettendo una lente d’ingrandimento alle problematiche legate soprattutto ai minorenni che non hanno ricevuto il vaccino e quindi il green pass rafforzato. L’ex direttore delle “furie rosse” chiede la modifica di alcuni provvedimenti: “Sono tranquillo, al momento sono spettatore dopo la chiusura anticipata del rapporto con il Tamai quindi osservo ed ascolto ciò che succede. Percepisco malumori da parte di alcuni protagonisti che fanno parte del movimento, come Mazzocco che è icona del momento che stiamo vivendo. Da dirigente mi piange il cuore perché so quanta fatica si deve fare per tenere vicini i giovani a questo sport. Le restrizioni impongono a chi non è vaccinato di restare fermi e non è facile per i presidenti dover negare ciò ai ragazzi, soprattutto se molto giovani. Il calcio vive una difficoltà generale, sia di natura economica, sia per il ricambio generazionale nelle dirigenze che non è stato facile e manca di nuove leve. La Federazione deve riuscire a dare risposte ed a risolvere un po’ di problemi che si sono venuti a creare a causa della pandemia. E’ pur vero che bisogna comunque rispettare le regole ma è compito nostro aiutare a sensibilizzare il movimento per capire se si può migliorare una regola o meno. Oggi la scelta di non procedere con la vaccinazione per un minorenne è del genitore, quindi ciò condiziona la vita sportiva dei ragazzi. Abbiamo combattuto per anni contro la sedentarietà ma con una regola del genere si finisce per incentivarla e non è giusto. La scuola e lo sport devono andare a braccetto e devono essere messi sullo stesso piano di importanza, perché sono fondamentali per la formazione, per lo sviluppo cognitivo e relazionale di ogni individuo. Spero che la Federazione possa ottenere degli accorgimenti da parte del Governo in tal senso”.
RITORNO IN CAMPO – “Vanno presi in considerazione due aspetti: quello psicologico e quello sportivo. Per quanto riguarda il primo aspetto bisogna far sentire tutti uguali, mentre per quello atletico so che in tanti si stanno allenando nonostante non ci sia la possibilità di giocare alla domenica e questo è bello e dimostra un amore profondo della disciplina. La primavera sicuramente aiuterà nell’uscire dalle restrizioni e mi auguro che ci sarà da parte delle istituzioni, la sensibilità nel voler rimettere le cose al proprio posto e di rimettere i giovani in campo. Speriamo che si possa continuare a far sport con organizzazione e con i propri amici quindi chiedo con tutta la forza a chi ci governa, di valutare al più presto una modifica dei regolamenti”.
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