AZZANESE - Giacomini: traguardo meritato, di squadra e non del singolo
Il direttore sportivo si toglie qualche sassolino: “Ho sentito dire che questo è un campionato mediocre ma non è per nulla vero, ci sono realtà importanti, è combattuto e non è mai facile vincere. Chi dice che abbiamo vinto solo grazie a Bolgan dice un’eresia, chi capisce di calcio sa che i campionati si vincono con il gruppo e prendendo pochi gol. Noi siamo la miglior difesa del torneo”
Grandissima vittoria con ben quattro giornate d’anticipo per l’Azzanese, che sbarca nuovamente in Promozione con una scalata da applausi dopo essersi ritrovata in Terza ormai sette anni fa. Tanta soddisfazione per la dirigenza biancazzurra e per la squadra, che dovrà restare concentrata in vista della finale di Coppa Italia, in programma nel mese di giugno. Il direttore sportivo Pierpaolo Giacomini non le manda a dire, si toglie qualche sassolino ed elogia il suo gruppo e lo staff tecnico, che subirà un cambiamento forzato nella prossima stagione: “Siamo contentissimi, è stata una promozione che non era stato messo come obiettivo. Volevamo fare un bel campionato e vincere la Coppa, ma ora ci siamo già seduti sul gradino più alto e ci apprestiamo a fare anche un’importantissima finale di Coppa. Il presidente Miot è arrivato sette anni fa, ripartendo dalla Terza e compiendo una grande scalata. È stato fatto un grandissimo lavoro anche perché abbiamo ancora tre giocatori della prima squadra della Terza Categoria, significa che sono state fatte valutazioni giuste. Penso sia un traguardo meritato, ho letto tante cose in questi mesi di altri allenatori e direttori sportivi che hanno parlato, ma secondo me l’hanno fatto troppo preso o sbagliano qualcosa a mio avviso. Voglio togliermi qualche sassolino dalla scarpa, perché un direttore sportivo a gennaio ha parlato di campionato mediocre. Io non penso che questo sia vero e questo pensiero è condiviso anche con allenatori e direttori sportivi di altre squadre. Togliendo un paio di squadre in difficoltà, penso che questo sia stato un campionato equilibrato e vincere non è mai facile soprattutto se ci sono squadre come Vallenoncello, Virtus Roveredo ed Union Rorai per dirne alcune. Noi abbiamo una buona squadra, abbiamo un grande bomber davanti che è Bolgan, ma chi mi dice che l’Azzanese vince perché ha Bolgan, commette un grosso errore, perché chi conosce il calcio sa che bisogna prendere pochi gol e bisogna giocare da squadra. Noi abbiamo subìto solo 14 reti in 27 partite, avendo la miglior difesa del girone, quindi la nostra forza è oltre ad un grande bomber davanti, anche una squadra forte dietro di lui”.
Come si fa a tenere l’attenzione alta in vista della finale di Coppa?
“Sarà una bella sfida, abbiamo parlato con i ragazzi e sicuramente, dopo un po’ di allenamenti di scarico, ricominceremo a fare sul serio. Se si hanno obiettivi si dà qualcosa in più, Bolgan vuole arrivare a segnare 40 gol, in campionato vogliamo restare la difesa meno battuta ed i ragazzi non ci stanno mai a perdere. Vincere aiuta a vincere e vogliamo continuare a farlo in campionato, per arrivare lanciati alla finale di Coppa. Abbiamo un accordo con il presidente del Vallenoncello e se loro non dovranno disputare i playoff, la finale potrà essere giocata il 4 giugno ad Aviano”.
Buset ha detto di volersi dedicare alla famiglia e di lasciare. Cosa ne pensa?
“Me l’aveva già comunicato un mesetto fa, ne abbiamo preso atto, l’abbiamo ringraziato capendo le sue motivazioni. Abbiamo già iniziato a lavorare anche in questo senso, lui vuole continuare a darci una mano con altre forme di aiuto. Lui tiene tanto a questa squadra, prima di essere il nostro allenatore è un amico e sono contento che si prenda un periodo di pausa anche per il recente lutto che l’ha colpito e richiede un po’ di tempo libero per essere elaborato. Non posso dire nulla su di lui perché ha dato tutto per l’Azzanese, gli faccio un grosso in bocca al lupo e sono felice che resti in società perché è un tifoso dell’Azzanese e resterà con noi”.
C’è già un’idea per il suo successore?
“Sicuramente cambieranno tante dinamiche con il salto di categoria perché bisognerà schierare i fuoriquota, vedere chi si potrà portare a casa perché dobbiamo fare i conti con la nostra realtà. Per la panchina ci sono un paio di nomi ma vogliamo aspettare per il momento”.
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