Una squadra (il Tolmezzo) già in palla, un‘altra (l’Ancona Lumignacco) in fase di faticoso assemblaggio dopo un’estate dedicata alla ricostruzione. Nello splendido impianto di San Gottardo (per favore, qualcuno provveda alla copertura della tribuna) va in onda - nell’ambito del girone D - un match dominato dai carnici, che palesano maggiore freschezza fisica, una collaudata organizzazione e una notevole concretezza in fase realizzativa. Finisce 4 - 1 per gli ospiti: punteggio che avrebbe potuto assumere dimensioni più ampie se, nel corso del primi 45’, Stanivuk non avesse sfoderato almeno un paio di interventi straordinari. Dopo aver condotto per tutta la prima frazione e con Cristofoli spettatore non pagante, il Tolmezzo ha comunque piazzato due “montanti” in rapida successione prima della pausa: è stato Sabidussi ad aprire la scatola con un tiro deviato da un difensore, traiettoria sulla quale Stanivuk non ha potuto “umanamente” intervenire. Il raddoppio è invece opera di Vidotti, servito al bacio dal nuovo acquisto Motta: letale il piatto da centro area dell’ex Gemonese.

In avvio di ripresa, nel giro di 5 minuti, il Tolmezzo completa l’opera e, praticamente, la chiude. Comincia Sabidussi - il quale scarica un destro rasoterra che si infila nei pressi del palo - che può cosi celebrare la sua doppietta. Poi, un sinistro maligno di Davide Fabris, “bacia” il palo e si infila. La reazione dell’Ancona Lumignacco si manifesta in un sinistro incrociato di Franciosi - il cuoio termina di poco a lato - e nel tap in vincente di Costantini. La gara finisce praticamente qui: inizia la girandola dei cambi (e dalla panchina ospite, tanto per capirne di più, esce un certo…Gregorutti) e non succede nulla di clamoroso, se non un paio di chances a beneficio del Tolmezzo che, però (non certo… volontariamente) “evita” agli avversari una punizione ancora più severa. Unica nota stonata, per mister Serini, l’infortunio alla coscia sinistra occorso a Presello, uscito zoppicante dal terreno di gioco. Per la dirigenza udinese, invece, è già tempo di riflettere: giusto dare tempo a Lugnan, spalleggiando il suo lavoro, ma anche vigilare su una rosa rinnovata e, forse, bisognosa di qualche ulteriore ritocco. Magari di un centrocampista centrale (il rientro dell’infortunato Beltrame potrebbe non bastare) dotato di muscoli ed esperienza. (r.z.)

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