ECCELLENZA PN - Chi sale e chi scende dopo le prime quattro giornate
Un primo mini-bilancio della stagione dà alcune conferme a quanto si pensasse a bocce ferme sull’equilibrio del torneo e ha in due pordenonesi le principali sorprese del campionato fino a questo momento
Quattro giornate sono senza dubbio poche per capire chi vincerà il campionato e, allo stesso tempo, se delle partenze eccessivamente sopra le righe o decisamente sottotono si riveleranno delle tendenze momentanee o dei momenti di forma destinati a progredire e a persistere nel tempo. Analizzando le prestazioni delle squadre, in questo caso specifico delle pordenonesi, emergono però i primi temi degni di nota da analizzare per provare ad ipotizzare il proseguo della stagione.
LE CAPOLISTA – Se è vero che già in estate il Tamai, in crescita già dall’arrivo di mister De Agostini nel corso della passata stagione, godeva dello status di realtà che poteva ambire ad un posto nella nobiltà della categoria, è altrettanto vero che in pochi si sarebbero aspettati una partenza così. Quattro vittorie su quattro, vetta ottenuta in coabitazione con il Maniago Vajont e ottenuta esprimendo quello che forse è il calcio più bello in categoria, quantomeno per il momento. Carniello, tra gol e giocate funamboliche, ha tutte le caratteristiche di un leader tecnico che può trascinare le furie rosse, che si sono rinforzate molto anche con Stiso, autore del gol vittoria su rigore a tempo scaduto contro il Fiume Bannia. L’altra sorpresa, ancora più clamorosa, del campionato è sempre pordenonese ed è l’altra capolista. Il Maniago Vajont segna tanto – 10 gol in quattro gare – e non subisce nulla, visto che la porta gialloblù è rimasta inviolata nei 360 minuti più recupero giocati fin qui. L’adattamento alla categoria (nuova anche per mister Mussoletto, che ha allenato solo per un paio di mesi la Gemonese in Eccellenza) non si è sentito e le prospettive sono più che rosee. È naturale per i gialloblù ragionare partita per partita ma, allo stesso tempo, la squadra può continuare a fare molto bene. La solidità difensiva tendenzialmente porta tanti punti e davanti, con Gurgu, Akomeah e l’apporto di centrocampisti come Gijni e Roveredo, ci sono impianto tecnico e giocate individuali per fare bene.
IL CHIONS – La squadra di Barbieri ci ha ricordato che l’equilibrio nel campionato è veramente grande. L’ultima sconfitta contro il Brian Lignano arriva al termine di una gara in cui i gialloblù non hanno saputo azzannare la partita dopo essere passati in vantaggio. Una sconfitta arrivata contro una squadra, gli udinesi, che aveva già perso tre punti per strada, nonostante insieme al Chions fosse tra le principali candidate al titolo. Insomma, il talento non basta per vincere le partite in questa Eccellenza. Il Chions lo sa e infatti, fino alla sfida contro il Brian di Moras, aveva fatto intravedere ottime cose. La squadra migliorerà ancora quando si inseriranno definitivamente tutti i nuovi acquisti.
LE ALTRE – La Spal, come da pronostici, è lì, a ridosso delle primissime posizioni. Nonostante i diversi cambi avvenuti nella rosa in estate, i giallorossi sono partiti bene, cadendo solo in casa contro lo Zaule. Discorsi in linea di massima positivi anche a riguardo di Sanvitese e Fiume Bannia. I biancorossi, che partono con il dichiarato obiettivo di salvarsi e hanno una squadra veramente molto giovane, hanno raccolto sei punti in quattro gare, cadendo solo contro Tamai e Maniago Vajont, in quest’ultimo caso nemmeno sfigurando. I biancorossi godono di un gruppo che, seppur la linea verde adottata dalla società, si conosce da tempo sia in campo che fuori. Può essere un fattore. Vale lo stesso per il Fiume Veneto Bannia, che ha solo tre punti ma ha pareggiato tre gare e con il Tamai è capitolato solo, su calcio di rigore, all’ultimo minuto: un risultato che non cancella le prestazioni positive della squadra fin qui.
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