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Edizione provinciale di Tolmezzo


CAVAZZO - Chiementin: scudetto un'impresa che non era in programma

Il tecnico viola festeggia la vittoria del campionato Carnico: “È il terzo consecutivo qui a Cavazzo, forse il meno atteso visti i tanti problemi avuti ed il grosso numero di giovani entrati in rosa. Sono stati tutti fondamentali”


Festa grande a Cavazzo per il terzo scudetto consecutivo di mister Mario Chiementin sulla panchina viola. Titolo da record conquistato con 70 punti su 72! L’allenatore si complimenta con i giocatori ed il suo staff per il traguardo conseguito, nonostante diversi problemi ad inizio stagione: “Questo è il mio terzo scudetto consecutivo qui a Cavazzo. Quest’anno siamo partiti con tante difficoltà, mettendo in rosa sei-sette giovani dal 2000 in su ed avevamo tanti giocatori infortunati. Ad inizio anno abbiamo pensato che sarebbe servito un miracolo per vincere lo scudetto e non era stato posto neanche come obiettivo societario, sapendo tutti i problemi. L’inizio è stato chiaramente un po’ duro, con l’eliminazione dalla Coppa che ci ha fatto capire che non eravamo ancora pronti. Poi, però, siamo cresciuti ed il risultato è sotto gli occhi di tutti. La società ha capito che stavamo costruendo una parte di futuro con tutti i giovani inseriti e questo titolo è ancor più bello da vincere con questi presupposti. I ragazzi si sono comportati molto bene e sono molto soddisfatto, anche perché siamo partiti in 25 giocatori di cui cinque hanno subito operazioni per infortuni gravi e quest’anno non ne abbiamo perso neanche uno per problemi fisici. Sono stati tutti fondamentali, dal preparatore atletico al vice, fino al preparatore dei portieri”.

Venti punti di distacco sono tantissimi. C’è qualcosa da limare per rendere più avvincente il campionato?
“Dipende dalle altre squadre. Il Cavazzo ha i prossimi anni assicurati con la crescita dei giovani, non so come sono messe le altre squadre. A mio parere servirà una riduzione nell’organico del campionato per poter aumentare il livello. Ci sono squadre che non arrivano neanche ad avere undici titolari ed hanno grossi problemi numerici per allenarsi. Ci sono tanti giovani che si stanno allontanando dal calcio e la strada da intraprendere sarà quella di ridurre le squadre”.

La vostra seconda squadra, la Viola, si è comportata molto bene in Seconda. Un segnale positivo della vostra programmazione.
“Abbiamo ragazzi del 2004 al Cavazzo e ce ne sono altrettanti alla Viola o nella formazione Juniores. Il futuro è assicurato e penso che le altre squadre debbano intraprendere questa strada, altrimenti un’opzione potrebbero essere le fusioni”.

Tatticamente avete cambiato qualcosa rispetto al passato?
“La mia base rimane quella della difesa a 4, con il 4-3-3. Avevamo anche giocatori in grado di adattarsi ad altri schemi e ne abbiamo adattati diversi durante l’anno, aggiungendo un trequartista o addirittura passando alla difesa a 3 anche se mi piace un po’ di meno”.

Rimarrai a Cavazzo, ne avete già discusso?
“Se rimarrò nel Carnico di sicuro lo farò a Cavazzo. Se succederà qualcosa per l’invernale lo valuterò insieme alla società, che è sulla mia stessa lunghezza d’onda”.

Possiamo fare qualche nome di giovani che ti hanno impressionato nel campionato e nella tua squadra?
“Chi è cresciuto tanto e bene è Tommaso De Biase, poi abbiamo sei-sette ragazzi che stanno crescendo ed hanno ottime prospettive già dal prossimo anno in prima squadra. I ragazzi sono entrati nella mentalità che a Cavazzo si gioca per vincere e stanno crescendo tanto anche sotto questo punto di vista. Abbiamo due punti fermi che sono il difensore centrale Yuri Miolo ed il portiere Massimo Gressani che hanno fatto un campionato super e sono stati un esempio per i giovani della squadra”.

Foto: Emanuele Ursella.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 10/10/2022
 

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