DELSER – CARUGATE   81 - 47
(Parziali: 26 - 17, 50 - 27, 70 - 35)

DELSER: Bovenzi 17, Bacchini 18, Ronchi 19, Turmel 8, Pontoni 6, Gregori 11, Agostini 2, Penna, Mosetti, Da Pozzo. Coach: Riga.

CARUGATE: Belosevic 22, Baiardo 9, Diotti 6, Cassani 8, Andreone 2, Faroni, Osmetti, Marino, Khozobashiovska. Ne: Nespoli e Usuelli. Coach: Colombo.

ARBITRI: Secchieri di Venezia e Bortolotto di Treviso

Liberi: Delser 7/8, Carugate 4/4. Tre punti: Delser 10/23, Carugate 3/17. Rimbalzi: Delser 48 (Bovenzi 7), Carugate 38 (Baiardo, Belosevic e Cassani 7). Assist: Delser 13 (Bovenzi 4), Carugate 5 (Baiardo 3). Cinque falli: Cassani. Spettatori: 200.

UDINE. Nessuno intende sminuire i 34 punti di scarto inflitti dalla Delser a Carugate. Ma onestà intellettuale impone di dire la verità: altro non si è trattato che di un semplice…allenamento (20 i falli fischiati, solo 11 liberi in totale), con punteggio e arbitri.

Brave comunque le Volpi, ad indirizzare subito la sfida sui binari preferiti e inanellare la quinta vittoria consecutiva. Bacchini e Bovenzi scandiscono la prima “fuga” Delser: le udinesi (senza l’indisposta Lizzi) si arrampicano su 21 - 8 castigando la reiterata zona di Carugate, che riesce sì a limitare Turmel ma si espone alle folate delle tiratrici di casa. Mentre l’ispirata Belosevic, maggior contribuente per il team ospite non può, da sola, salvare la baracca. Le lombarde risalgono comunque sino al 15 - 21, poi Ronchi - tutt’altro che timida - allunga nuovamente l’elastico. L’ex Geas abusa un po’ del tiro: quando ci prende, però, Udine ritorna a volare. E se anche Gregori partecipa alla sagra della tripla (7/16 la performance di squadra a metà gara), le locali scavano un baratro che, alla pausa lunga, è già sentenza: 50 - 27. Cambia la difesa ospite (crivellata dal perimetro nei primi 20’, diventa ora “ad personam”), ma non la fame della Delser: Da Pozzo e compagne infieriscono ed il “garbage time” (ritmi e giocate da playground scolpiscono il massimo vantaggio sul 70 - 32) arriva prestissimo chiudendo, di fatto, la pratica. Riga può cosi concedere minuti pure a Penna ed Agostini, giovanissime (2006 la sorella d’arte, 2005 la seconda) aspiranti playmaker. Convincente, infine, la prova di Pontoni, immacolata al tiro (3/3) e vigile in difesa (4 rimbalzi e 1 stoppata). E’ stato bello, facile, senza pensieri: ma non sarà sempre Carugate. (r.z.)

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