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Edizione provinciale di Gorizia


ECCELLENZA - Gini: espulsione ingiusta; Bianco: tutto nella norma

Il presidente della Sanvitese si lamenta per i tifosi avversari: «All'andata ho dovuto chiamare i Carabinieri, così si esagera». Il dirigente della Pro Gorizia minimizza: «Tutto è tornato nei ranghi dopo un momento di escandescenza. Esultanza provocatoria evitabile»

 

Nervi tesi nel match di ieri di Eccellenza tra Pro Gorizia e Sanvitese, terminato con il risultato di 2-2 per un gol dei padroni di casa al 97'. Paolo Gini (nella foto), presidente della Sanvitese, condanna il comportamento dei tifosi locali: «Io ero in mezzo ad un gruppo di loro tifosi ed il dirigente Domingo Bianco della Pro Gorizia mi ha detto testualmente che mi stava salvando la vita portandomi via. Per tutta la partita tra i loro tifosi sono passati boccali di birra. A San Vito gli stessi tifosi hanno rotto la recinzione per andare verso gli spogliatoi senza pagare i danni, ho dovuto chiamare i Carabinieri all'andata». 

GARA - «È stata bella, siamo andati sotto per due occasioni avute da loro, noi ne abbiamo avute tre-quattro prima e dopo. Il nostro attaccante Mior è stato espulso per un'esultanza normalissima che fanno tutti in Serie A. I tifosi l'hanno insultato per tutta la partita e lui ha reagito con un festeggiamento con le mani sulle orecchie, niente di proibito. Al 97' abbiamo subìto il pari dopo cinque minuti di recupero. L'arbitraggio non mi ha convinto per vari aspetti, mi sembrava in confusione». 

La risposta del direttore della Pro Gorizia, Domingo Bianco: «Partita normale in cui la posta in palio era preziosa per entrambi. Siamo andati in vantaggio subito, da lì mi spiace dire che una tifoseria ha iniziato a dar fastidio per ogni decisione arbitrale. Lo stesso è successo in casa del Maniago Vajont. L'arbitro non è stata agevolata e aiutata dalle proteste dalle tribune. Il loro giocatore è andato provocatoriamente verso i nostri tifosi per "stimolarli" e loro hanno reagito essendo molto caldi. Da lì in poi tutto è andato nella normalità, abbiamo tutelato tutti e siamo andati al chiosco a mangiare insieme. L'esultanza esagerata si poteva evitare, l'importante è che poi alla fine tutto si sia tranquillizzato. Ho guardato il cronometro ed abbiamo pareggiato all'interno dei minuti segnalati. Qualcuno è riuscito a tenere il sangue freddo, altri hanno dato in escandescenza. Mi dispiace perchè capisco i ragazzi che lo facciano, non i signori di 50 anni che dovrebbero tenere gli animi freddi. Non insegniamo nulla così ai ragazzi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 03/04/2023
 

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