Dodici mesi orsono l’Arteniese, quest’anno il Riviera: incrociare il Diana nei play-out è sconsigliabile per tutti. Perché a festeggiare, sul proprio campo, sono sempre i biancoblù di San Vito di Fagagna.
“Il mio assistente Schiffo ed io abbiamo gestito 10 gare, trovando un gruppo unito e preparato bene – racconta il mister Loris Foschiani, subentrato in corsa allo scomparso Gianpiero Molaro - abbiamo cercato di non fare danni mettendoci anche qualcosa di nostro, sia per quanto riguarda gli allenamenti, sia a livello di gioco, perché ogni allenatore ha la sue idee. I ragazzi hanno risposto alla grande, il merito è soprattutto loro.”

- Una gara da dentro o fuori è sempre un rischio.

“Diciamo pure che non avremmo dovuto essere qua… E siamo arrivati con il timore di non farcela, anche giocando in casa, con due risultati su tre. Poi magari ti tocca andare ai supplementari e diventa ancora più difficile… E’ andata bene.”

- Hai condannato il Riviera, una tua ex squadra.

“Ho allenato tre anni a Magnano, alcuni amici mi stanno aspettando per salutarmi. Mi spiace per loro, ma tutte e due non potevamo salvarci…”

- Tra play-off e play-out vanti diverse partecipazioni: com’è il bilancio?

“Adesso ho più partite vinte, sono in attivo”

- Un aggettivo per definire questo scorcio di stagione?

“Sofferto, sicuramente. Ma la squadra mi ha sempre seguito, avendo sbagliato soltanto una gara, quella con il San Daniele. Venivamo dai fatti post Ragogna (il 2-0 maturato sul campo a favore di Pecoraro e soci trasformato nello 0-3 a tavolino per la posizione irregolare dello squalificato D’Antoni, ndr), quel giorno non c’eravamo proprio.”

- Il futuro di Loris Foschiani? Torni a coltivare l’orticello?

“L’idea sarebbe quella, anche se il ds Lauzzana mi sta addosso almeno da un mese per farmi restare, vediamo più avanti. Intanto, festeggiamo.” (r.z.)