L'OPINIONE - Driussi: con queste riforme il calcio non mi interessa
L’ex "patron"della Sacilese interviene sul momento che sta vivendo il mondo dilettantistico: “Il calcio a questi livelli si deve ridimensionare, deve essere fatto di aggregazione e insegnamento per i giovani”
Ma a Ivano Driussi manca il calcio dopo il suo addio alla Sacilese? “In questo momento no – la secca risposta – il calcio di questo livello e con queste riforme in atto non interessa. Mi interessa invece un calcio riformato, con delle basi che partono dai settori giovanili e dove, tramite il calcio dilettanti, si formano anche momenti di aggregazione. Detto questo, non voglio essere uno che va in contraddizione con il proprio passato. A Sacile sono stati fatti degli investimenti per portare la squadra nel posto che merita, un obiettivo raggiunto con tre promozioni, con una Supercoppa e una Coppa Italia. Ognuno ha fatto il suo, nella vita contano sempre i risultati”.
L’ex patron biancorosso non poteva non commentare quanto accaduto a Torviscosa e a Pordenone: “Conosco Midolini, è una persona di alto livello, avrà avuto i suoi buoni motivi, non entro in fatti che non conosco. Per il Pordenone in quanto realtà calcistica e per i risultati sportivi, ottenuti con il disagio di non giocare in città, provo molto dispiacere. Sto notando che avrebbe bisogno di maggiore supporto ma, ripeto, i momenti sono difficili”.
Infine, Driussi ha espresso la propria opinione anche sullo sponsor della Regione – “Io sono Friuli Venezia Giulia” – sulle maglie dell’Udinese: “I social si stanno scatenando su questo tema. Essendo un fatto che riguarda la regione e quindi tutti i cittadini, a mio avviso ci doveva essere maggiore informazione e condivisione, anche perché il momento non è propizio, basta vedere certe situazioni, come quanto accaduto a Mortegliano, dove ci sono i tetti con i nylon sopra. Poi la Regione avrà fatto i suoi ragionamenti sul ritorno economico, non voglio entrare nel merito ma secondo me ci doveva essere maggiore informazione essendo soldi pubblici. Poi, come detto prima, i risultati si vedono alla fine, se questo serve a elevare il marchio del Friuli Venezia Giulia nel mondo ben venga”.
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