Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×

Accedi al Sito !

Usa le tue credenziali di accesso:
Non ricordi più la password?

Registrati

 Resta connesso

 

oppure

Accedi con Facebook

×

Edizione provinciale di Pordenone


L'OPINIONE - Driussi: con queste riforme il calcio non mi interessa

L’ex "patron"della Sacilese interviene sul momento che sta vivendo il mondo dilettantistico: “Il calcio a questi livelli si deve ridimensionare, deve essere fatto di aggregazione e insegnamento per i giovani”

Ha preso la Sacilese in Terza categoria e l’ha riportata in Promozione. Ora Ivano Driussi si è tolto dalla società biancorossa, ma chi meglio di lui, dall’alto della sua esperienza, può analizzare lo stato attuale del mondo dilettantistico regionale e, in particolare, del Friuli occidentale, alla luce anche della situazione in cui è venuto a trovarsi il Pordenone. “Il calcio dilettanti sta risentendo delle situazioni economico-finanziarie attuali, il momento non è propizio – ha dichiarato su Radio Gioconda a Friuli in gol – Avevo auspicato delle riforme all’epoca del Covid e di riformare tutta l’organizzazione del calcio dilettanti. È chiaro che questo non è accaduto. Leggo di questa riforma molto penalizzante, viene a mancare sempre di più il volontariato. Il calcio dilettanti si deve ridimensionare, ricordo anche lo sfogo del presidente del Tricesimo sui rimborsi esagerati. A questi livelli il calcio deve essere fatto di aggregazione, educazione, insegnamento per i giovani”.

Ma a Ivano Driussi manca il calcio dopo il suo addio alla Sacilese? “In questo momento no – la secca risposta – il calcio di questo livello e con queste riforme in atto non interessa. Mi interessa invece un calcio riformato, con delle basi che partono dai settori giovanili e dove, tramite il calcio dilettanti, si formano anche momenti di aggregazione. Detto questo, non voglio essere uno che va in contraddizione con il proprio passato. A Sacile sono stati fatti degli investimenti per portare la squadra nel posto che merita, un obiettivo raggiunto con tre promozioni, con una Supercoppa e una Coppa Italia. Ognuno ha fatto il suo, nella vita contano sempre i risultati”.

L’ex patron biancorosso non poteva non commentare quanto accaduto a Torviscosa e a Pordenone: “Conosco Midolini, è una persona di alto livello, avrà avuto i suoi buoni motivi, non entro in fatti che non conosco.  Per il Pordenone in quanto realtà calcistica e per i risultati sportivi, ottenuti con il disagio di non giocare in città, provo molto dispiacere. Sto notando che avrebbe bisogno di maggiore supporto ma, ripeto, i momenti sono difficili”.

Infine, Driussi ha espresso la propria opinione anche sullo sponsor della Regione – “Io sono Friuli Venezia Giulia” – sulle maglie dell’Udinese: “I social si stanno scatenando su questo tema. Essendo un fatto che riguarda la regione e quindi tutti i cittadini, a mio avviso ci doveva essere maggiore informazione e condivisione, anche perché il momento non è propizio, basta vedere certe situazioni, come quanto accaduto a Mortegliano, dove ci sono i tetti con i nylon sopra. Poi la Regione avrà fatto i suoi ragionamenti sul ritorno economico, non voglio entrare nel merito ma secondo me ci doveva essere maggiore informazione essendo soldi pubblici. Poi, come detto prima, i risultati si vedono alla fine, se questo serve a elevare il marchio del Friuli Venezia Giulia nel mondo ben venga”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Print Friendly and PDF
  Scritto da La Redazione il 30/08/2023
 

Altri articoli dalla provincia...



















Vai all'edizione provinciale
Tempo esecuzione pagina: 0,16284 secondi