SERIE C - La Triestina può subito rialzare la testa
Reduce dalle sconfitte con Pro Patria e Mantova, la squadra rossoalabardata domani sera al Tognon di Fontanafredda andrà all'assalto di un Renate in difficoltà. Ciofani suona la carica: "Serve la voglia di tutti di aiutare il compagno, di mettersi a disposizione del gruppo"
Neanche il tempo o quasi di archiviare la sesta di ritorno (chiusasi con il posticipo del lunedì sera Crotone-Benevento) e la serie C riparte sùbito, mettendo sul piatto della bilancia il 26mo turno stagionale, calendarizzato tra martedì e giovedì. Tutte le gare saranno in diretta sui canali di sky sport e su now e in più ci sarà la copertura di raisport (e in streaming rai play) per L.R. Vicenza-Pro Vercelli, fissata alle 20.30 del giorno 13 (a 24 ore dal match coperto dalla stessa rai relativo alla precedente tappa).
La Triestina sarà di scena allo stadio Tognon di Fontanafredda a partire dalle 20.45 dello stesso martedì. Riceverà la visita del Renate degli ex Alberto Colombo (ora allenatore) e Andrea Procaccio e dell’ex pordenonese Riccardo Bocalon. I lombardi, che erano partiti bene in campionato, non stanno vivendo un buon momento e arrivano da tre stop di fila. A dirigere questa loro sfida sarà Antonio Di Reda di Molfetta, gli assistenti di linea rispondono ai nomi di Matteo Paggiola di Legnago e Giampaolo Jorgij di Albano Laziale, mentre il ruolo di quarto ufficiale sarà ricoperto da Luigi Scicolone di San Donà di Piave.
La formazione giuliana è reduce per la prima volta da due sconfitte consecutive (peraltro contro le due formazioni più in forma del momento, ovvero la Pro Patria e la lepre-capolista) e sta vivendo un momento di fragilità, perciò questo è un test probante e secondo qualcuno da non fallire per non perdere terreno almeno nella difesa del terzo posto se non addirittura nel sognare la rincorsa al secondo. A Mantova, venerdì sera, si sono visti dei limiti evidenti (troppi solisti), tanto che il drappello di tifosi presenti in terra virgiliana ha contestato la squadra, la cui unica fiammella di speranza in questo momento è di non aver mollato nella tempesta e di aver fatto un finale volonteroso e voglioso tanto da accorciare le distanze (per quanto i vincitori guidati da Davide Possanzini avevano mollato la presa).
Così il jolly difensivo rossoalabardato Matteo Ciofani (capitano a Mantova): “Da qui in avanti non ci verrà perdonato niente; quindi o tutti i componenti della rosa iniziano a darsi una svegliata e a capire come funziona il calcio, o si rischia di fare un'annata anonima. Io sono quasi a fine carriera, ho vissuto qui l'anno scorso e la prima parte di questa stagione, non mi va che diventi un'annata anonima e darò tutto me stesso per coinvolgere tutti i ragazzi soprattutto i più giovani, perché dobbiamo dare un senso importante da qui alla fine e ci sono tutte le possibilità per farlo. Come capitano ripeto mi assumo tutte le responsabilità per quanto successo oggi e da domani si riparte con ferocia. Nell’ultima partita i meriti del Mantova erano palesi, merita la classifica che ha e a memoria non ricordo una squadra così forte in Serie C e di stagioni ne ho fatte, forse il Catanzaro dello scorso anno anche se non l'ho affrontato. Quindi complimenti a loro, anche se noi ci abbiamo messo del nostro per rendere loro il compito più facile. Abbiamo corso fino alla fine quindi secondo me i problemi contro il Mantova sono dovuti a una questione mentale, di attenzione. Il calcio è fatto di attenzione, di parlarsi, di rimanere uniti nei momenti di difficoltà. Se quando questi arrivano ognuno pensa al proprio orticello succede quello che è successo venerdì, soprattutto nel primo tempo. Dopo una stagione iniziata come l'abbiamo iniziata, non posso accettare che il campionato prosegua in modo anonimo, mi girerebbero le balle e non è giusto che si rischi questo per come l'avevamo cominciato. Non so dire quale sia stata la molla che ha dato il via a questo periodo di difficoltà, per storia vengo da un altro calcio nel quale mi sono sempre assunto le responsabilità e le principali responsabilità per me se le devono assumere sempre i giocatori. Non credo sia successo chissà cosa, ma appena abbassi un attimo l'attenzione e appena alzi la cresta succedono le cose capitate venerdì; la cresta bisogna tenerla bassa. Serve la voglia di tutti di aiutare il compagno, di mettersi a disposizione del gruppo, se invece si pensa 'io son così punto e basta', poi è il campo a parlare e ad emettere il proprio risultato".
Massimo Laudani
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