PRO ROMANS - Radolli ai saluti. Ma è un arrivederci
Il tecnico ha deciso di voltare pagina: "Ma sono stati due anni importanti e a Romans d'Isonzo sono stato benissimo. L'ultimo campionato è risultato particolarmente duro, con la quota salvezza che si è alzata di 10 punti. Abbiamo segnato troppo poco per farcela. E poi non capisco perché in Eccellenza ci sono i play-out e invece in Promozione no..."
Mister Alessandro Radolli e la Pro Romans Medea si salutano. Ma sicuramente sarà un arrivederci e non un addio, vista la stima intatta tra le parti e la serenità con cui la scelta di Radolli è arrivata. Ma quando si è li e lì per raggiungere l’obiettivo e non ci sia arriva per dettagli, qualcosa si inceppa.
Il tecnico analizza l'annata ormai al tramonto: "Quest’anno ci siamo imbattuti in un campionato molto competitivo, tanto che la quota salvezza è passata dai 28 punti della precedente stagione a 38 punti: una bella differenza! Nel girone di ritorno ci è mancata un pò di concretezza e cattiveria negli scontri diretti, che alla fine hanno un peso specifico importante: siamo stati davvero sterili in fase offensiva. Ci sono degli aspetti che mi lasciano molto perplesso - aggiunge l'allenatore -: non capisco perchè in Eccellenza ci sono i play-out e in Promozione invece no. Poi non capisco perchè far giocare 3 partite in 7 giorni alla fine di aprile per poi finire il campionato il 5 maggio, ossia una settimana prima rispetto all’Eccellenza: noi siamo arrivati alle partite decisive stremati, il dilettante non è strutturato per affrontare 3 gare in 7 giorni senza pagare dazio. E’ stato un girone di ritorno molto duro perchè nei mesi centrali, tra febbraio, marzo e inizio aprile eravamo ridotti all’osso da un punto di vista numerico, a causa di alcuni infortuni importanti (Decrescenzo, Dika, Iacumin, Giardinelli), o per impegni lavorativi di elementi come Colautti e Pafundi.
Eppure, non sono mancate le luci...: "Nel girone d’andata ci siamo tolti anche la soddisfazione di riuscire a battere anche l’Ufm, la regina del torneo, però non abbiamo raggiunto l'obiettivo finale. Dobbiamo rammaricarci principalmente con noi stessi, purtroppo con meno di 30 gol all'attivo è difficile salvarsi, ed è giusto fare i complimenti alle nostre avversarie dirette Victory e Fiumicello che hanno saputo fare qualcosa in più. Per me è stata una stagione davvero impegnativa, ho dato tutto me stesso e la società lo sa. Per questo ho deciso di non continuare a Romans d'Isonzo, dove sono stato benissimo questi due anni di Promozione. Come spesso accade, è normale voltare pagina, per il bene di entrambe le parti. Ciò che resta è un ottimo rapporto umano, la considero in ogni caso un’esperienza importante per la mia crescita professionale e non posso che ringraziare il presidente Daniele Cumin, una persona d'oro con la quale ci siamo lasciati con un arrivederci: è sicuramente uno dei migliori presidenti che io abbia mai avuto, per competenza e passione. E poi il ds Davide Demasi, onnipresente con la squadra, e tutto il mio staff, lo storico vice Andrea Martellos oltre ai preziosi collaboratori Renzo Marassi e Daniele Rodaro. Un plauso va fatto ai ragazzi: nonostante la strada sia stata in salita di domenica in domenica, non sono mai mancate la voglia e l’intensità nell’allenarsi. Ho avuto a disposizione un gruppo particolarmente giovane, in campo abbiamo spesso avuto 5/6 fuoriquota”.
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