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Edizione provinciale di Gorizia


UFI - Longo: cinque anni fantastici, ma l'atmosfera era cambiata

Il tecnico dimissionario pensa al futuro: «Trovare un presidente che ti affidi la propria squadra non è mai scontato, non so cosa mi riserverà il futuro. Ho voglia di allenare, ma se non ci saranno chiamate, mi concentrerò di più sui miei impegni in Figc e sulla mia famiglia»

L'Unione Friuli Isontina ha dovuto arrendersi alla retrocessione nel girone C di Prima categoria, un verdetto amaro che porta con sé l'addio dello storico mister Gianni Longo, che ha deciso di cambiare aria. A lui è affidato il commento dei cinque anni in panchina amaranto e a quello che potrà essere il suo futuro: «Accettai l'incarico di prendere i Giovanissimi sperimentali nonostante un po' di titubanza perché avevo smesso di giocare per allenare in prima squadra e infatti venivo da anni sulle panchine di Isontina e Fiumicello. Quando sono arrivato la società era pura, ma è iniziata subito l'idea di creare una prima squadra, condivisa da me insieme alla società. Ci siamo dati benzina a vicenda per partire con questo progetto che a mio avviso è stato vincente, creando anche l'Under 19. Purtroppo il primo anno è stato interrotto dal Covid, ma noi, con tutte le restrizioni, ci siamo allenati per tutto l'anno, anche per dare sfogo ai ragazzi in un periodo difficile. Sono passato poi in prima squadra con due anni splendidi in Seconda Categoria, con un quarto ed un terzo posto raggiunti. Abbiamo fatto molto bene, mentre quest'anno è andata meno positivamente dal punto di vista sportivo, ma è andata così».

ISONTINA - «Squadra fastidiosa da affrontare ma che ha sempre giocato un bel calcio. Le sfide con loro sono sempre state molto tirate, abbiamo sempre pareggiato con loro nonostante abbiano fatto un super campionato, vincendolo. C'è stata successivamente la fusione che ha unito le due società, la cosa a mio avviso più giusta da fare».

ADDIO - «Negli ultimi mesi ho maturato questa decisione. Non credo abbiano influito tanto le difficoltà in classifica perché l'avevamo messo in preventivo ad inizio stagione. La retrocessione non è comunque stata un evento preso con rassegnazione, abbiamo lottato e sofferto tanto a causa di ciò. L'atmosfera, però, mi sembrava differente rispetto a quella conosciuta nei quattro anni precedenti. Nonostante abbia mantenuto ottimi rapporti con tutti, dalla squadra alla dirigenza, mi sembrava fosse finito un ciclo. Mi hanno sempre manifestato stima nei miei confronti, ma in ottica futura qualcosa era diverso e certe cose si capiscono senza dirsele. Di comune accordo abbiamo preso questa decisione, quindi finisce un ciclo e si chiude una pagina importante della mia carriera. Auguro a tutti i membri della società il meglio per quello che sarà, mentre per quanto mi riguarda vedrò il da farsi».

RICORDI - «Mi sono affezionato a tante persone, quando si passano cinque anni in una società ci si sente in famiglia. Il gruppo della prima squadra ha sempre avuto poche modifiche, quindi la maggior parte dei ragazzi sono rimasti gli stessi di quattro anni fa. Abbiamo condiviso tutto, vissuto momenti belli e meno piacevoli ed il legame con loro è stato qualcosa di intenso. Hanno dimostrato attaccamento alla maglia ed al gruppo, rifiutando offerte da categorie superiori che meritavano. Vivere quattro anni gomito a gomito con Gianluca Mattioli, responsabile tecnico e mio vice, con Gianluca Devetak, il preparatore dei portieri, fa instaurare un rapporto che rimarrà. Sono nate delle belle amicizie, idem con Enrico Graziano, il presidente che ha fatto carte false per portarmi in questa società».

GIOCATORI - «Nomino tra tutti, senza togliere meriti a nessuno, quelli che ho avuto per più anni come i fratelli Mattioli, Sanny Graziano con noi tutti e 4 gli anni, centrocampista goleador, il capitano Maurencig e Chiabai che era anche mio storico compagno di squadra, senza dimenticare Biagi che ha smesso di giocare lo scorso anno. A livello qualitativo non posso non citare Gasparin, ma ce ne sono tanti altri come Garic e Gabriele Edera. Il massimo affetto e stima a tutti i giocatori che ho avuto soprattutto per più anni. Della rosa attuale non posso che parlare bene, è stato un gruppo che vale, ci è mancata un po' d'esperienza che ha fatto la differenza, ma a livello d'unione tra i ragazzi, con me e con lo staff sono stati eccezionali. Me li porterò tutti dentro, non sono frasi di circostanza ma se sono rimasto qui per quattro anni è perché ho avuto dei ragazzi davvero splendidi, educati e brave persone, abbiamo sempre cercato ottimi uomini prima che bravi calciatori».

RAMMARICO - «È giusto che mi prenda la responsabilità come allenatore per questa annata negativa. Abbiamo sempre portato avanti un progetto incentrato sui giovani, abbiamo fatto esordire tanti ragazzi ed abbiamo fatto campionati splendidi giocando bene a calcio. Questo è stato l'unico anno in cui sono mancati i risultati, si è alzato il livello non essendo più in Seconda, ma se qualcuno ha reso meno di quanto poteva la colpa è mia per non esser riuscito a trovare la chiave giusta».

MUGGIA 2020 - «Ha dimostrato sul campo di essere la più forte. A fine campionato i punti conquistati sono sempre giusti e meritati, vince sempre il più forte, non è una partita secca in cui si vince con la buona sorte. Se vogliamo parlare di chi ha espresso un calcio migliore, a mio avviso ci sono squadre che hanno giocato meglio di loro, però Muggia e Azzurra sono state le squadre più forti, con stili diversi, con personalità differenti. I primi sono più solidi difensivamente con acuti dei singoli più importanti, mentre l'Azzurra ha espresso un gran calcio, ma non ne ho mai fatto mistero anche in passato».

FUTURO - «Sono onesto, non ho lasciato l'Ufi per un'altra destinazione quindi non so cosa ci sarà per l'anno prossimo. Trovare un presidente che affidi una squadra non è mai scontato quindi vedremo... Ho voglia di riprendere e di allenare ancora, se ci saranno richieste le valuterò, mentre se c'è qualcosa che mi colpirà e mi potrà piacere sicuramente sarò contento. Se non dovesse succedere mi dedicherò più intensamente ai miei impegni in Figc ed alla mia famiglia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 13/05/2024
 

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