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Edizione provinciale di Pordenone


FIUME BANNIA - Da Ros: contento di chiudere in Eccellenza a 36 anni

L'ormai ex calciatore ha disputato la sua ultima partita nel pareggio contro il Brian Lignano, che ha consegnato ai suoi la salvezza: "Un misto tra gioia e un po' di tristezza. Ho una mentalità che difficilmente mi permetterà di restare nel mondo del calcio per come vanno le cose ora"

Una carriera più che blasonata, tante soddisfazioni e campi importanti calcati ed ora, all'età di 36 anni, un capitolo che si chiude probabilmente senza più riaprirsi. Enrico Da Ros dice addio al calcio giocato ed assicura di voler uscire dal mondo di questo sport, che tanto gli ha dato e nel quale ha scritto pagine importanti. Finale al bacio grazie all'1-1 del suo Fiume Veneto Bannia contro il Brian Lignano, che consegna la salvezza in Eccellenza ai neroverdi e consente di festeggiare al meglio questo importante evento, celebrato con una targa e tanti applausi: "L'ultima partita è stata un misto tra gioia e un po' di tristezza. Ho chiuso qui dopo due anni, giocando da attaccante, esterno, trequartista o all'occorrenza anche a centrocampo. Nell'ultimo anno, invece, non avendo più un grande spunto ho chiuso da terzino, giocando d'esperienza".

CARRIERA - "Io ho fatto il settore giovanile al Milan, poi un anno a Tamai in D, a Sacile sempre in D e quindi in C, poi Concordia in D, Trieste in Eccellenza e D, al Real Vicenza, Conegliano, Sacile in Seconda con il filotto fino alla Promozione. Ho giocato più in Veneto tra Eccellenza e Promozione a parte quest'ultimo progetto alla Sacilese per risalire ma che si è fermato".

ADDIO AL CALCIO GIOCATO - "Secondo me ho finito bene perchè questa è una bellissima società, un po' atipica rispetto alle altre in giro ma non fanno mancare niente e danno tutto quello che possono ai giocatori. Non ci sono promesse o false speranze, ma rispettano gli accordi. Per un giocatore che è consapevole di voler finire la carriera è la società ideale per chiudere con serenità".

FUTURO - "La mia intenzione è di chiudere con questo ambiente, forse mi hanno inculcato un certo tipo di mentalità che ora tra i giovani e tutti i problemi societari sia economici che di mancanza di struttura, viene meno. Mi sembra che sia più un lavoro di gestione burocratica piuttosto che di calcio giocato. Dovrebbero fare tutti qualche passo indietro per salvare il calcio regionale. Dico sempre che le cose vanno fatte bene, ma se non ci si sente gratificati è meglio non farle".

MIGLIOR STAGIONE - "Ce ne sono diverse. Vincere la D a Sacile è stato bellissimo e difficile, la Serie C un anno dopo è indimenticabile, giocare al "Rocco" idem, ma anche giocare al "Menti" al Real Vicenza. Tanti bei ricordi, tanti compagni che sono giocatori e persone vere".

AMICIZIE - "Mi tengo in contatto con i gruppi di Real Vicenza, Triestina e Sacilese. Sicuramente Alessandro Paolucci è una delle persone che sento almeno un paio di volte a settimana, ma anche Filippo Vianello che è il capitano che ho avuto a Trieste, Araboni, Piscopo, Faloppa, Vecchiato, Gambino, Kabine e con mister De Agostini. Insomma, mi tengo in contatto con parecchie persone ed ho sempre avuto un buon rapporto con tutti".

AMATORI - "Al momento preferisco chiuderla qui con il calcio. Avrei potuto giocare ancora, ma scendere di categoria e vedere cose che non stanno né in cielo né in terra non fa per me. Sono contentissimo di aver chiuso in Eccellenza a 36 anni, va bene così. Ma, come si suol dire, 'mai dire mai".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 15/05/2024
 

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