TIEZZO - Santarossa, mister 200 gol, dice basta: divertito per 36 anni
Il bomber appende gli scarpini al chiodo: "Smettere mi faceva paura, ma sono contento perchè ho potuto scegliere il momento giusto e non sono stato costretto dagli acciacchi"
Dopo trentasei anni di onorata carriera, girando migliaia di campi e gonfiando reti a bizzeffe, bomber Manuel Santarossa dice basta con il calcio e appende gli scarpini al chiodo. L'attaccante ha chiuso il sipario segnando due reti nelle ultime due gare giocate con la maglia del Tiezzo, dove ha conquistato insieme ai suoi compagni la salvezza nel campionato di Seconda categoria girone A ed ora potrà passare più tempo con la sua famiglia.
Il goleador ripercorre le tante annate da calciatore: "A 42 anni dico basta, ho fatto il mio e mi sono divertito per 36 anni, giocando in prima squadra dai 17. Ho cambiato tantissime squadre con le ultime tredici stagioni a Tiezzo, in carriera ho segnato circa 200 gol di cui 100 con questa maglia. Smettere mi faceva paura perchè da quando ho memoria ho sempre giocato a calcio. Le foto delle ultime due partite in cui ho segnato e ci siamo salvati, non le ho ancora guardate, faccio passare un po' di tempo. Sono contento perchè ho avuto un po' di infortuni, anche alle ginocchia, che mi hanno tenuto fermo per diverso tempo, ma mi premeva decidere di smettere con la testa e non essendo costretto dagli acciacchi. Posso dire che questo obiettivo l'ho centrato. Due anni fa sono andato vicino al ritiro per infortunio, ma qui a Tiezzo mi hanno chiesto una mano e forzando mi hanno regalato due stagioni fantastiche. Ho giocato le ultime 4 partite per intero, segnando nelle ultime due, quindi ho finito come ho sempre desiderato".
AMATORI - "Non so, deciderò più in là, mi hanno chiamato per il Collinare ma si vedrà. Qui a Tiezzo mi hanno chiesto di dare una mano, non so per cosa, quindi capirò cosa fare".
ANEDDOTI - "Sicuramente il primo è che il calcio mi ha fatto conoscere il mio attuale socio, Sandro Piovesana e poi sono riuscito a subire gol da attaccante, da un mio ex compagno, Marco Della Negra, che non perde mai occasione per rimarcarlo. Ai tempi di Cordenons sono stati espulsi entrambi i portieri e Tony Della Bella, all'ora allenatore, decise di mandarmi in porta. Non ero assolutamente contento ma alla fine abbiamo pareggiato. Subisco questi sfottò dal 2007, ma all'epoca ero ancora prestante fisicamente e potevo fare anche il portiere".
ALLENATORI - "Sono stato fortunato perchè ne ho avuti tanti bravi e ho potuto chiudere con un grande mister come Giuseppe Geremia. Lo conosco da quand'ero bambino e quando ho saputo che sarebbe arrivato sono stato contentissimo. Non faccio classifiche di allenatori, ho avuto tanti amici, nomino solo lui perchè è stato l'ultimo e non voglio far torto a nessuno. Tutti lasciano qualcosa, anche quelli con cui non vai d'accordo, sono serviti anche loro".
FAMIGLIA - "Ho tanti debiti nei loro confronti, ecco perchè non so se mi getterò a capofitto in altre esperienze calcistiche, perchè voglio recuperare un po' di tempo con loro dopo tutti questi anni passati sui campi. Mantenermi decentemente fino a 42 anni mi ha portato via tanto tempo che ho tolto agli affetti. Voglio passare più tempo con mia moglie Francine e con le mie figlie Ottavia e Olivia, che non mi hanno mai impedito di fare quello che amavo. Le bimbe sono piccole e la mia consorte è stata bravissima a destreggiarsi spesso da sola, è stata una santa, ma anche io sono stato bravino perchè è da tanto tempo che non dormo di notte. Ringrazio anche mio padre che penso abbia perso solo una quindicina di mie partite da quando avevo sei anni in poi. Mia madre veniva in passato, poi di meno ma è tornata alla mia ultima partita, soprattutto perchè non voleva credere che smettessi di giocare
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