UDINESE - Thauvin: io capitano? Perchè no
Il francese promette una grande stagione e…aspetta un segnale dalla società. “Voglio tornare ai livelli di Marsiglia.” Pizarro: “Sono una punta centrale, Zamorano e Suarez i miei idoli”. Kamara: “Ho imparato ad essere più calmo in campo. I tifosi? Senza non c’è calcio”

BAD KLEINKIRCHHEIM. Fiumi di parole (alcune interessanti, altre meno) per tre giocatori dell’Udinese dal ritiro carinziano, sede anche di gare della Coppa del Mondo di sci alpino. A confessarsi sono il giovane prospetto Pizarro e due reduci della tormentata stagione passata, Thauvin e Kamara.
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PIZARRO. Giovane e promettente: il classico acquisto “da Udinese”. “Damian è uno dei più importanti talenti sudamericani - esordisce il Dg Franco Collavino - non gli metteremo fretta per dargli il tempo di maturare. Ha avuto problemi a causa di una cisti ossea ma sta recuperando e inizierà prestissimo a lavorare con il gruppo.”
“Sono contento di essere qui – l’inevitabile approccio del ragazzo, classe 2005 - sono stato accolto molto bene e saluto i tifosi.”
Hai tantissimi fan in patria, i follower sono centuplicati.
“Giocando nel Colo Colo è più facile. Avverto questo affetto, è una grande soddisfazione e invio loro un saluto per il supporto.”
Come vivrai la sfida con un nuovo calcio?
“Credo molto in me stesso, giocare in Europa era il mio sogno, sono convinto di poter fare bene.”
Le tue caratteristiche tecniche?
“Ho sempre giocato da attaccante centrale, sfruttando la mia potenza e la mia forza fisica. Quella è la mia posizione.”
Tempi di recupero?
“Nel giro di due settimane conto di allenarmi con la squadra, che mi ha accolto benissimo. Il mister ? Mi ha fatto un’ottima impressione.”
Qualche consiglio da parte di Vidal ?
“Mi ha detto che in Italia si lavora tanto, è un campionato difficile, ma che ho le qualità per emergere.”
Pressione ?
“Non la sento, ho fiducia nelle mie doti.”
A chi ti ispiri?
“Zamorano e Suarez. Ma tanti
altri sono leggende anche in Europa.”
Sanchez?
“Da noi è un idolo, ho già giocato con lui in Nazionale. Ritrovarsi sarebbe bellissimo ma sono situazioni che non dipendono da me.”
Cosa sapevi e che idea ti sei fatto dell’Udinese?
“E’ un club molto ben organizzato e bravo a formare i giovani talenti. Un’occasione di crescita per il sottoscritto.”
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THAUVIN. Motivatissimo, il mancino francese ha iniziato alla grande. “Sto lavorando tantissimo per essere al meglio- assicura - può essere l’anno per tornare ad alti livelli magari quelli di Marsiglia.”
Via Walace e Pereyra lievitano le tue responsabilità all’interno del gruppo.
“Le gradisco molto, ho giocato più di 400 gare, ho vinto un Mondiale e giocato la Champions. Se negli anni passati non le ho avute è per le decisioni di qualche allenatore.”
Che ruolo prediligi davvero?
“Seconda punta va bene, già verso la fine della stagione passata avevo messo assieme buone prestazioni.
Più passa il tempo e piò amo questa società. E non voglio più vedere l’Udinese rischiare cosi”
Impatto con il mister?
“Dà molta fiducia a tutti, ci chiede di giocare sempre la palla. Per esprimerci meglio, segnare e vincere le partite.”
Florian Thauvin nuovo capitano e numero 10?
“Sarei orgoglioso della fascia, ma non ci penso, la decisione spetta al club ed al mister. Per quanto riguarda il numero di maglia sono troppo amico di Deulofeu: ho rispetto per Gerard e lo attendo in campo.”
Puoi essere un leader?
“Più tempo passa e più penso di poter essere importante qui. Come negli 8 anni a Marsiglia.”
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KAMARA. Pacato ma efficace (e senza le caratteristiche treccine,m ndr) Hassane Kamara, distribuisce concetti non banali.
Cos’ hai imparato dal calcio italiano?
“Tatticamente tutti hanno una buona organizzazione. Personalmente ho imparato ad essere più intelligente e più calmo. Ho capito quando attaccare e quando difendere. Sono migliorato.”
Come si fa ed evitare di buttare tutti i punti persi l’ultimo campionato?
“Intanto siamo ancora un serie A. Semplice: il prossimo dobbiamo lottare tutte le partite.”
Il ruolo in campo?
“Come quarto devo essere più difensivo, come quinto attaccare di più: se devo decidere preferisco uno schieramento a cinque.”
Runjajic?
“Con lui andiamo in campo con gioia e questo è molto importante. Avevamo un po’ di paura per il nuovo cambio di mister, ma ora siamo contenti, pronti a coronare questo lavoro e andare forte.”
I tifosi?
“Senza loro non c’è calcio, l’abbiamo visto con il Covid. Sono una componente importantissima. Per quanto mi riguarda cercherò di essere più naturale possibile, dando sempre il massimo. “ (r.z.)
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