Nuova linfa vitale per l’Aurora Buonacquisto. Luca Lodolo, 30 anni, è infatti il nuovo presidente della storica società di Remanzacco, che pochi mesi fa ha festeggiato il suo primo secolo di vita. Nonostante la giovane età, Lodolo è già da diversi anni all’interno dell’organigramma del sodalizio: dopo aver militato come giocatore dai primi calci alla prima squadra e aver abbandonato anzitempo il rettangolo verde per via di problemi fisici e lavorativi, negli scorsi anni ha affiancato Daniele Puddu come direttore sportivo, muovendosi, mese dopo mese, sempre con maggiore autonomia. Ora, dopo l’addio di Simone De Rosa, è lui a prendere in mano le redini del club. “Ho una passione troppo grande verso questo paese e questa società. Portiamo avanti più di cento anni di storia”, afferma il neo presidente, nelle cui vene scorre sangue rossoblù, essendo nipote di due figure cardine della storia dell’Aurora come Vittorio Morandini, a cui è intitolato il campo sportivo di Remanzacco, e di Roberto Cicuttini, che ha ricoperto il ruolo di massimo dirigente per undici anni.

Lodolo ci tiene a sottolineare, fin da subito, che per il suo operato sarà fondamentale anche il supporto di altre rilevanti figure: “Io sono solo la persona di facciata, sotto di me ci sono altre persone che mi daranno una mano, a partire da Marco Piemonte, nuovo vice presidente, e Patrick Nicoloso, direttore tecnico del settore giovanile. Sono entrambe persone serie che si stanno impegnando al massimo. Poi c’è l’intramontabile Mazzolini”.

Particolare attenzione sarà dedicata proprio al vivaio: “Ripartiamo dal settore giovanile. Avremo la trafila quasi completa, dai primi calci ai giovanissimi. Ci mancheranno però gli allievi, non abbiamo i numeri. Ci concentreremo al cento per cento sul settore giovanile. Abbiamo messo in piedi un progetto di cinque anni per risollevarlo e portarlo a un certo livello”.

Capitolo prima squadra: “In questi mesi non proprio facili in tanti hanno cercato di portarci via i giocatori. È una cosa che non mi è piaciuta molto, soprattutto da parte di società a noi vicine. Dovremmo darci più una mano. La squadra si è sempre fatta da sola, con i giocatori che chiamano altri giocatori. La nostra dimensione – afferma Lodolo – è quella della Prima o della Seconda categoria, non vogliamo spendere cifre folli per andare in alto. Vogliamo costruire un bel gruppo, siamo dilettanti e vogliamo divertirci. Poi, come successo due anni fa, se le cose vengono fatte bene, le soddisfazioni arrivano. Abbiamo vinto i playoff di Prima con tre giocatore che prendevano 200 euro per la benzina e basta. Poi, quando si sale, il campionato richiede altre esigenze, abbiamo fatto il passo più lungo della gamba. Quindi abbiamo deciso di ripartire dalla Seconda”.

Al di là della categoria, quello che per Lodolo conta è il bene della società affinché diventi sempre più un punto di riferimento per la comunità e il territorio: “L’importante è andare avanti e far crescere i ragazzi. Vogliamo avvicinare il paese, collaborare con il comune. Abbiamo un impianto da far invidia a squadre di categorie più alte. Abbiamo anche parlato con il dott. Zanutta, che ci darà una mano, ma dobbiamo avvicinarci di più alle aziende presenti sul territorio”.

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