TENNIS GARDEN - La finale incorona il Pavarsia
Grazie al poker di reti di Florian Morina la formazione di Blerin ha avuto la meglio per 4-3 sul mai domo Dardanet
Vai alla galleriaDARDANET - PAVARSIA 3 - 4
Gol: pt:7' Florian Morina, 21' Florian Morina, 24' Ema. Nella ripresa 3' Sinan, 6' Morina Florian, 13' Morina Florian, 20' Ema.
DARDANET: Pepa, Sinan, Ema G., Hrasniqi, Rrusta, Sela. Allenatore: Alban Gashi.
PAVARSIA: Ylber, Jetu Hoxhia, Zeqiri, Alban Hoxha, Altin, Florian Morina, Arjan Morina. Allenatore: Blerim Hoxha.
NOTE - Ammoniti: Altin, Pepa, Zeqiri, Arjana. Espulsi: Pepa, Hrasniqi. Tiri liberi 1/1-1/0.
Pasian di Prato. Nel comprensorio sportivo del Tennis Garden si è disputata la finale del torneo estivo Open, iniziato in Maggio, tra il Dardanet e Pavarsia. Le due contendenti non hanno di certo deluso le aspettative sfidandosi a viso aperto e sciorinando per lunghi tratti della contesa un buon gioco. Entrambe le formazioni lamentano alcune assenze.
Inizio del match alquanto frizzante per le due compagini con i giocatori tesi e determinati ad agguantare la coppa con la vittoria. Dopo qualche minuto ci sono due buone conclusioni di F. Morina ed Ema G. che i due portieri sventano prontamente. Vantaggio del Pavarsia al 7' con F. Morina che riceve la palla, si destreggia bene in area e fulmina Pepa con una secca e precisa stoccata che si insacca alla sua destra. Prende in mano le redini del gioco Ema G. che sfiora la rete in altre favorevoli occasioni ma il portiere è sempre pronto a smanacciare il pericolo in angolo. Siamo al 21' quando il Pavarsia fruisce del tiro libero per il sesto fallo commesso dagli avversari. Si incarica di battere F. Morina che calcia una gragnuola gonfiando la rete a mezz'altezza.
Riparte il Dardanet con Sela in regia e gli affondi di Ema G. che non vanno a buon fine. Dal fronte opposto alcune avanzate di Jetu H. mettono in apprensione la retroguardia avversaria con Krasniqi che fa buona guardia in difesa. Ad un giro di lancette dalla fine del tempo tiro libero concesso al Dardanet per il sesto fallo subito. Batte forte e preciso Ema G. che riduce le distanze. La velocità delle azioni, i fraseggi precisi ed i continui cambiamenti sui due fronti degli attacchi deliziano il pubblico, che si gode appieno il "pot purri" di agonismo e di tecnica.
Ripresa ancora all'insegna del bel gioco anche se si intravede qualche spigolosità di troppo in campo, ben sedata dai direttori di gara. Alza il baricentro il Dardanet e perviene al pareggio con Sinan quando si fa trovare pronto in area e buca la rete con un forte sinistro che va a centrare il bersaglio. Naturalmente la gara ora si riaccende a mille con il Dardanet alla ricerca forsennata del vantaggio. Ma il Parvasia non desiste ed approfitta di alcuni pericolosi svarioni della retroguardia avversaria. Al 6' Florian Morina va in tripletta quando scatta bene e manda la palla a schizzare in rete con un destro perentorio. Non contento, si rende ancora protagonista al 13' realizzando il suo poker di reti quando sorprende con un veloce zigzagare gli avversari e manda a rotolare la sfera in gol.
Si riportano in attacco i blacks con alcune folate di Sela e d Ema G. che sfiorano il gol in altre ghiotte occasioni. Ancora un tiro libero concesso ai Dardanet per il sesto fallo subito nella ripresa. Batte Ema G. ed accorcia le distanze con una violenta bordata. Finale di gara convulso con le due formazioni che si battono non ancora dome.
Vince infine la gara con merito il Parvasia che ha saputo gestire i gol fatti battendosi con agonismo ed attenzione sino alla fine. Pertanto alza con merito la Coppa la squadra regina del torneo di mister Blerim he vince con il risultato finale di 4-3.
Gli oranges di Stefano Cioffi, i Masterchef United, si aggiudicano il terzo posto con il risultato finale di 11-10 dopo i calci di rigore. I tempi regolamentari sono terminati con il risultato finale di 6-6. A referto per gli Hugoneta il poker di Merlo, il gol di Andres e quello di Virivai. Per i Masterchef United a segno la tripletta di Griffo, la doppietta di Timo ed il gol di De Chirico.
Mimmo da Silva
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