Al termine della partita, l'allenatore e il centrocampista hanno analizzato la sconfitta, con il primo deluso per la prestazione e il secondo che ha sottolineato le difficoltà nell'attaccare una difesa molto compatta

Santoni (mister Triestina): "Sono deluso perché perdere non è mai quello che si vuole. È accaduto lo scenario che temevo prima della partita con l'Arzignano: se inizi la gara senza la dovuta concentrazione e finisci sotto, è più difficile recuperare, specialmente con gli avversari in dieci. L'Union Clodiense ha avuto un ulteriore stimolo a difendersi e ha fatto bene. Dobbiamo chiedere di più alla squadra; abbiamo avuto diverse occasioni, ma nessun tiro nello specchio della porta, e questo è un problema. Dobbiamo almeno centrare la porta. Eetu davanti al portiere e D'Urso in area piccola sono esempi di occasioni mancate. I cross sono stati tanti ma sbagliati, non abbiamo sfruttato le situazioni preparate. C'è stata freneticità e mancanza di personalità, fattori che hanno contribuito a una serata negativa.
Le operazioni di mercato e le assenze sono aspetti che non devono diventare alibi. Siamo la Triestina e abbiamo una rosa importante. Queste partite devono essere gestite meglio, senza sempre cercare scuse. I giovani devono prendersi le loro responsabilità e giocare da uomini. Dobbiamo attaccare con maggiore lucidità e diversificare i palloni messi in mezzo, affrontando una squadra che ha difeso molto bene. La settimana scorsa sembravamo più avanti, oggi abbiamo fatto un passo indietro. Dobbiamo continuare a lavorare. La prima cosa che dobbiamo pareggiare con gli avversari è la voglia di vincere i duelli e l'agonismo. La qualità poi farà la differenza. Se non riusciamo a lottare, non ha senso nemmeno scendere in campo. Questa è la mia delusione più grande di oggi."

D'Urso (centrocampista Triestina):"Abbiamo dominato il gioco e il possesso palla, ma ci è mancato il gol. Abbiamo cercato di segnare in tutti i modi, ma abbiamo trovato grandi difficoltà contro una squadra che si è schierata con una difesa molto compatta, praticamente 7-2. È difficile spiegare, ma con la loro espulsione, dopo lo svantaggio, si sono completamente chiusi, rendendo ancora più complicato segnare. Abbiamo cercato di fare di tutto, ma è chiaro che avremmo dovuto fare molto di più.Dovevamo andare al cross perché non c'era spazio in mezzo, dove c'era sempre qualcuno di loro a difendere con due linee strette. Nella nostra filosofia, girare palla per far uscire l’avversario e poi sviluppare il gioco è fondamentale, ma loro non uscivano e abbiamo tentato con tanti cross, senza però trovare il colpo giusto per segnare."

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