IL CASO - Espulso il giocatore sbagliato, San Leonardo imbufalito
Succede tutto due domeniche fa, col doppio giallo estratto per errore ai danni di De Anna. Sembrava scontata la ripetizione della gara, ma il comunicato ufficiale sentenzia l’omologazione
Gli strascichi di Rivignano-San Leonardo rischiano di incrinare ancor di più il delicatissimo rapporto tra le società calcistiche e il mondo arbitrale.
Ricapitoliamo: lo scorso 20 ottobre, durante la gara valevole per la 4ª giornata del girone A di Prima categoria, l’arbitro della sfida, il sig. Baratto, espelle il numero 7 ospite De Anna per somma di ammonizioni. Peccato che il calciatore rossoblù non avesse ricevuto alcun giallo in precedenza.
Nonostante le grandi proteste di un incredulo San Leonardo, il direttore di gara non torna sui suoi passi e conferma l’espulsione, con la gara che poi termina 3-1 in favore del Rivignano.
Immediato il ricorso del San Leonardo, con la partita che nel frattempo non viene omologata. Sembra scontata la ripetizione per evidente errore arbitrale, ma il comunicato ufficiale di giovedì scorso ribalta tutto. La Federazione, infatti, dopo aver consultato il signor Baratto, non ravvisa alcun errore, omologando il risultato della sfida e confermando l’espulsione, con conseguente squalifica, di De Anna.
Non le manda ovviamente a dire Alberto Cozzarin, mister del San Leonardo: “È una follia pura, sono amareggiato e basito. Eravamo assolutamente sicuri che la partita venisse ripetuta; l’errore è stato evidente e confidavamo che l’arbitro lo ammettesse nella sede opportuna, invece a quanto pare non l’ha fatto.”
Un atteggiamento che lascia senza parole il tecnico: “Già durante la partita, secondo me, aveva capito di aver sbagliato. Non si era segnato il numero del nostro giocatore ammonito, il 9 e non il 7; infatti ha addirittura chiesto a De Anna se l’avesse già ammonito. Anche a fine gara glielo abbiamo fatto presente, lui si è limitato a borbottare. Il nostro ricorso è stato tempestivo e ora arriva questo verdetto. Sinceramente, non mi interessa la sconfitta, ma non capisco perché non ammettere un errore del genere, macroscopico. L’intero movimento calcistico (Associazione Arbitri, Figc, LND) chiede e pretende, giustamente, rispetto verso i direttori di gara, ma il rispetto dovrebbe essere reciproco, visto gli sforzi che dirigenti e presidenti mettono in campo per tenere in piedi il sistema.”
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