ECCELLENZA - Lucheo e una difesa perfetta stendono il Fontanafredda
I rossoneri si inchinano in casa all'Ufm, che si impone per 2-1 dopo una partita condotta con una sola vera sbavatura, non capitalizzata da Lucchese. Di Salvador il gol prodezza dei padroni di casa...
COM. FONTANAFREDDA – UFM 1-2
Gol: Lucheo (3’, 34’); Salvador (37’)
FONTANAFREDDA (4-3-3): Mirolo, Valdevit (17’s.t. Cao), Muranella, Zucchiati, Tellan ©, Beggiato, Cesarin, Borgobello (15’s.t. Biscontin), Salvador, Grotto (34’s.t. Lucchese), Cendron (4’s.t. Toffoli). A disposizione: Mason, Toffoli, Cao, Capa, Gregoris, Biscontin, Lucchese, Sautto, Nadal.Allenatore: Massimo Malerba.
UFM (4-3-3): Grubizza, Moratti, Sarcinelli, Battaglini ©, Pratolino, Cesselon, Pavan (38’s.t. Lo Cascio), Dijust, Lucheo (45’s.t. Colja), Aldrigo (30’s.t. Tosco), Acampora (30’s.t. Pagliaro). A disposizione: Cudicio, Marmoreo, Lo Cascio, Polvar, Iussa, Circu, Tosco, Pagliaro, Colja. Allenatore: Andrea Zanuttig.
ARBITRO: Marco Cazzavillan (sez. di Vicenza). Assistenti: Alessandro Genova (sez. di Udine), Marco Zerbinati (sez. di Udine).
NOTE – Ammoniti: Tellan, Beggiato, Biscontin, Colja. Angoli: 5-3.
Un Monfalcone cinico, ordinato e compatto espugna il “Tognon” di Fontanafredda con un stiracchiato 1-2 nell’undicesima giornata di Eccellenza. Entrambe le squadre schierano un classico 4-3-3, sulla carta uguale ma in campo molto diverso.
Il Fontanafredda predilige il gioco palla a terra, un possesso palla intenso alla ricerca del momento giusto per affondare il colpo. Davanti, mister Malerba schiera un tridente anticonvenzionale, molto stretto, con Cendron come prima punta a fare da boa, e Salvador accompagnato da Grotto che gli orbita intorno; raramente, però, il 9 e il 10 si allargano a pestare la linea, i tre rimangono molto vicini e stretti, formando un triangolo con il numero 11 a fare da vertice alto.
Gli ospiti, invece, sono amanti del gioco lungo sulle fasce, coinvolgendo spesso i terzini, soprattutto sull’out di sinistra, dove c’è Sarcinelli; davanti alla difesa gioca capitan Battaglini in funzione di regista.
I ragazzi di mister Zanuttig sono in grado di fraseggiare bene quando ne hanno la possibilità, ma si affidano spesso alle ripartenze, sfruttando la velocità degli attaccanti.
Quello che risulta subito all’occhio è l’ordine e l’incredibile organizzazione difensiva del Monfalcone.
Il Fontana prova a fare il suo gioco, ma i rivali chiudono in maniera eccellente tutte le linee di passaggio, costringendo i padroni di casa spesso e volentieri al lancio lungo, un gioco che sembra non essere nelle loro corde.
Gli ospiti partono fortissimo: dopo appena 3’ dal fischio di Cazzavillan, sbloccano le marcature da calcio d’angolo. Il cross dalla bandierina di destra trova nel mucchio la testa di Acampora, che gira verso la porta. La palla sembra essere indirizzata fuori dallo specchio, ma Lucheo, con una zampata, infila in rete lo 0-1.
La reazione dei padroni di casa fatica ad arrivare: tanti, troppi gli errori nei passaggi, soprattutto a centrocampo. In più di qualche occasione, Cesarin, non in gran forma, sbaglia il retropassaggio o cerca soluzioni orizzontali molto pericolose. A volte, temporeggia troppo con la palla tra i piedi e se la fa scippare un paio di volte nella sua trequarti.
Nonostante qualche difficoltà di impostazione, i locali provano in tutti i modi ad agguantare il pari. Ci prova soprattutto Salvador, a circa metà del primo tempo, con un destro ad incrociare da buona posizione, ma la palla finisce di pochissimo a lato. Nel momento migliore del Fontana, però, arriva il raddoppio degli ospiti, ancora con Lucheo.
Palla che trova Acampora largo sulla sinistra: l’11 è bravissimo a proteggere la sfera con il corpo e a scaricarla coi tempi giusti al compagno di reparto che sta arrivando a rimorchio. Il 9 riceve all’altezza del vertice, con un controllo orientato salta il primo avversario, si sposta sul destro e, dopo un paio di tocchi, apre il piatto trafiggendo per la seconda volta Mirolo. 0-2 al 34’.
Con un Fontana in crisi, serve il guizzo del bomber Salvador, che arriva appena 3’ dopo il gol di Lucheo.
Cross da destra del giovanissimo Valdevit (classe 2007): Salvador, con una magia, aggancia il pallone al volo con le spalle verso la porta, nella mandria di avversari e compagni. Appena tocca la sfera per controllarla, si gira di 180 gradi senza che il pallone tocchi terra, ritrovandosi così davanti alla porta. Il gioco è fatto: tocco di destro, preciso, cinico e letale.
I rossoneri provano a cavalcare l’onda dell’entusiasmo, ma non riescono a concretizzare altre occasioni.
Nella ripresa, lo spartito degli ospiti cambia: tutti sotto la linea della palla, nessun rischio e puntiamo sulle ripartenze per provare a chiudere la pratica. Ne esce una seconda metà di gioco di puro assedio del Fontanafredda. Gli ospiti, però, hanno una fase difensiva eccellente: non si vedono linee di passaggio sicure e il palleggio dei padroni di casa viene sterilizzato.
Ruolo fondamentale quello di Lucheo, che, oltre alla doppietta, dà una grossissima mano alla squadra staccandosi dalla linea dei difensori per giocare corto, conquistando punizioni e imbucando i compagni con passaggi degni di un grande 10.
Tutto questo gran lavoro difensivo rischia di diventare inutile a 5’ minuti dalla fine, quando i locali hanno un’occasione gigantesca sui piedi del neo-entrato Lucchese. Un difensore dell’Ufm scarica all’indietro verso un compagno durante un giropalla, ma sbaglia clamorosamente la mira, regalandola a Lucchese. Il 18 si invola tutto solo verso la porta, prova a saltare l’estremo difensore, ma sbaglia il tocco e si allunga troppo il pallone, allargandosi di molto sulla destra. Prova comunque a calciare in porta da un angolo praticamente impossibile, la sfera passeggia velenosa davanti allo specchio della porta vuota e si perde sul fondo.
La tensione in campo e sulle panchine è altissima, viene anche espulso un componente dello staff di mister Malerba, ma dopo i 5’ di recupero assegnati dal direttore di gara, la partita finisce, decretando il Monfalcone vincitore e facendo cadere dal trono del primo posto un Fontanafredda troppo superficiale e impreciso.
Giulio Cao
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