ATLETICA LEGGERA - Udin Jump: Mahuchikh vola a 1.94
La campionessa ucraina fa il vuoto, aggiudicandosi agevolmente la settima edizione della manifestazione di salto in alto ideata da Alessandro Talotti, senza però raggiungere i 2 metri promessi alla vigilia. Più equilibrio tra i maschi, dove Ivanov vince lo “spareggio” con il classe 2005 Sioli

UDINE. Solita splendida cornice di pubblico (stimabile in circa 800 presenze, con moltissimi atleti in erba) al PalaBernes per la settima edizione di “Udin Jump Development”, la manifestazione legata al salto in alto ideata dal compianto Alessandro Talotti. Di eccellente livello la gara maschile (vinta dopo uno “spareggio” con l’ottimo Sioli, dal bulgaro Ivanov) mentre, tra le quote rosa, c’è stato il previsto “one women show” - anche se per le misure eccezionali ci saranno altre occasioni - di Yaroslava Mahuchikh. Ma per l’ucraina si trattava dell’esordio stagionale e, dunque, non era lecito attendersi…primati.
UOMINI. Per la prima volta in via del Maglio la vittoria si assegna attraverso una serie di spareggio. Ci arrivano il bulgaro Tihomir Ivanov e il prospetto Matteo Sioli, classe 2005 argento agli ultimi Mondiali Under 20 e all’esordio alle nostre latitudini. Entrambi salgono sino a 2.25 - per l’italiano trattasi di “personal best” eguagliato - e bisogna il 2005 “scendere” a 2.24 per certificare il successo balcanico. Terza piazza per l’israeliano Yonathan Kapitolnik (2.22) mentre, a 2.18, si bloccano in tre: l’ucraino Vadym Kravchuk, il portacolori dei Carabinieri Eugenio Meloni e il messicano Roberto Vilches. Dimenticabile, invece, la prestazione del “Defending Champion”, il cubano Luis Enrique Zayas, arenatosi a 2.12, stessa performance dell’iberico Carlos Royas. Federico Celebrin (Trevisatetica), il giapponese Naoto Tobe e l’olandese Douwe Amels hanno ottenuto, invece, 2.06. Cosi come l’unico friulano iscritto, Simone Dal Zilio. Chiudono la lista, con 1.98, l’austriaco Afan Lionel Strasser e lo sloveno Sandro Jersin Tomassini.
DONNE. Una sola concorrente al comando, dietro di lei il vuoto. Com’era prevedibile, Yaroslava Mahuchikh si è annessa la competizione al femminile: “sbarcata” a 1.91, la campionessa di “tutto” (olimpica, europea e iridata), nonchè detentrice del primato mondiale, si è concessa cinque salti, issandosi sino a 1.94 (niente 2 metri, quindi, come da promesse della vigilia), ma fallendo poi le tre prove a 1.98. Ha provato ad insidiare la campionessa di Dnipro l’ungherese di Budapest (classe 2007, probabilmente ne risentiremo parlare) Lilianna Batori che, con 1.91, ha ottenuto il primato personale. Terzo posto per l’azzurra Idea Pieroni (1.88); sulle stesse frequenze l’estone Elisabeth Pihela. Scendo di livello troviamo un’altra coppia a 1.82: la turca Buse Savaskan e la montenegrina Marija Vukovic. Più indietro, a 1.76, l’estone Karmen Bruus, le spagnole Una Stancev e Ona Bonet oltre alla lettone Patricija Jansone.
Roberto Zanitti
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