SERIE A - Udinese, il ritorno alla vittoria dopo due mesi
Zarraga e Kristensen firmano il 2-1 sul Cagliari. Friulani già salvi, ma finalmente convincenti. Fischi per la squadra di Nicola.

CAGLIARI - UDINESE 1 - 2
Gol: pt 27'Zarraga, 35' Zortea; st 22' Kristensen.
CAGLIARI: Caprile; Zappa (cap.), Palomino, Luperto; Zortea (dal 28’ st Felici), Makoumbou (dal 23’ st Deiola), Marin (dal 23’ st Gaetano), Adopo, Augello (dal 33’ st Obert); Piccoli, Luvumbo (dal 33 st’ Coman). A disposizione: Ciocci, Sherri, Viola, Prati, Jankto, Pavoletti, Pintus, Mutandwa. All.: Davide Nicola.
UDINESE: Okoye; Kristensen, Bijol (cap.), Solet; Modesto (dal 33’ st Giannetti), Lovric (dal 39’ st Ekkelenkamp), Karlstrom, Zarraga (dal 33’ st Sanchez), Kamara; Atta; Davis (dal 33’ st Bravo). A disposizione: Sava, Padelli, Palma, Pafundi, Kabasele, Zemura, Pizarro. All.: Kosta Runjaic.
ARBITRO: Feliciani. Assistenti: Vecchi – Yoshikawa. IV Ufficiale: Marchetti
NOTE - Ammoniti: Bijol, Atta, Coman. Recuperi: 1' primo tempo, 5' secondo tempo
All’Unipol Domus l’Udinese ritrova finalmente la vittoria dopo oltre due mesi e batte 2-1 un Cagliari nervoso e in difficoltà. Un successo che non cambia nulla in classifica per i friulani, già matematicamente salvi da oltre tre mesi, ma che serve a rompere una lunga striscia negativa iniziata dopo il successo del 28 febbraio contro il Parma. Da allora, la squadra non aveva più vinto, collezionando appena un punto in sei partite. Un periodo buio che aveva generato frustrazione in un ambiente già appagato dalla salvezza anticipata. Contro un Cagliari in piena lotta per non retrocedere, la squadra di Kosta Runjaic ha mostrato maggiore organizzazione e lucidità nei momenti decisivi, conquistando tre punti che restituiscono un minimo di serenità e dignità sportiva in un finale di stagione ormai senza obiettivi.
Il Cagliari, guidato da Davide Nicola, esce invece dal campo tra i fischi dell’Unipol Domus. I rossoblù, chiamati a sfruttare il fattore campo per avvicinarsi all’obiettivo salvezza, hanno mostrato confusione, scarsa efficacia negli ultimi metri e soprattutto una fragilità preoccupante nelle situazioni chiave. Non è bastata la reazione del primo tempo dopo lo svantaggio iniziale. Nella ripresa, la squadra ha prodotto poco o nulla, nonostante i numerosi cambi, e ha perso una partita che, per motivazioni, avrebbe dovuto affrontare in tutt’altro modo.
La sfida parte con ritmi bassi. I primi minuti sono caratterizzati da un possesso sterile da parte dell’Udinese, mentre il Cagliari cerca di ripartire affidandosi alla vivacità di Luvumbo e alla fisicità di Piccoli. Al 10’, proprio da un’iniziativa dell’attaccante angolano sulla fascia nasce la prima grande occasione: cross teso per Piccoli che colpisce di testa a botta sicura, ma trova sulla linea la respinta decisiva di Kristensen. È un avvio incoraggiante per i padroni di casa, che però si spengono presto. L’Udinese prende campo, tiene meglio il possesso e passa in vantaggio al 26’ approfittando di un grave errore individuale. Luperto sbaglia un appoggio sanguinoso in uscita, Davis intercetta e serve un assist perfetto per Zarraga che, completamente solo in area, batte Caprile con un destro preciso: 1-0 per i friulani.
Il Cagliari non si abbatte e trova il pari nove minuti più tardi. Al 35’ la difesa ospite si fa sorprendere da un taglio profondo di Zortea, che riceve palla sul filo del fuorigioco e conclude sul primo palo, trovando la complicità di Okoye, tutt’altro che impeccabile nell’occasione. È il gol dell’1-1, che riaccende lo stadio e sembrerebbe poter dare nuova linfa ai rossoblù. Tuttavia, dopo il pareggio, la gara resta bloccata fino all’intervallo, con pochi sussulti e tanto nervosismo.
Nella ripresa il Cagliari prova ad alzare i giri, ma le idee restano poche. Marin ci prova su punizione senza successo, Luvumbo ha un’altra occasione ma calcia alto. Con il passare dei minuti, l’Udinese riprende il controllo del gioco. La squadra di Runjaic si muove bene, copre ogni spazio e sfrutta le incertezze difensive dei sardi. Al 66’ un tiro di Zarraga deviato da Adopo finisce in angolo, e sugli sviluppi del corner arriva il nuovo vantaggio bianconero. È il 67’ quando Kristensen, dimenticato sul secondo palo, insacca di petto da pochi passi su schema perfettamente eseguito. L’arbitro Feliciani inizialmente prende tempo, poi convalida il gol dopo un breve check al VAR: non c’è alcun tocco di mano, tutto regolare, Udinese di nuovo avanti 2-1.
A quel punto Nicola cambia tutto: dentro Gaetano, Deiola, Felici, Coman e Obert nel tentativo di rimescolare le carte. Ma l’inerzia non cambia. Il Cagliari è sterile, confuso, incapace di costruire occasioni nitide. Piccoli ha una buona palla all’88’, ma il suo tiro finisce alto. L’Udinese invece si compatta, chiude ogni spazio e gestisce il vantaggio con intelligenza, inserendo anche Ekkelenkamp, Sanchez e Giannetti per rifiatare e mantenere equilibrio. L’ultimo tentativo della gara è proprio di Sanchez, che calcia alto dopo uno scambio con Ekkelenkamp su azione d’angolo.
Il fischio finale certifica la vittoria dell’Udinese, che torna a gioire dopo oltre due mesi e pone fine a una lunga astinenza. Runjaic può sorridere, anche se il traguardo era già stato centrato da tempo: la squadra ha finalmente mostrato compattezza e freddezza nei momenti chiave, elementi che erano venuti meno nell’ultimo periodo. Per il Cagliari, invece, è una sconfitta pesante, che complica ulteriormente il cammino salvezza. Nicola dovrà lavorare soprattutto sulla testa dei suoi giocatori, apparsi svuotati e poco reattivi nonostante l’importanza del match. I fischi dell’Unipol Domus al termine della gara raccontano tutta la delusione di una tifoseria che, a poche giornate dal termine, vede il baratro sempre più vicino.
Foto: fonte Udinese.it
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