TOLMEZZO - Serini ai saluti: "Ma voglio ancora allenare"
Dopo tanti successi, si avvia verso la conclusione la lunga storia d’amore tra il tecnico - ed ex giocatore - e i carnici. Ma la carriera futura è ancora tutta da scrivere

La stagione 2024/25, volgendo al termine, scriverà la parola “fine” (o forse “arrivederci”, chissà…) su una delle più proficue e viscerali collaborazioni sportive degli ultimi anni: Mauro Serini, infatti, lascerà la guida tecnica del Tolmezzo. Si tratta, senza dubbio, della fine di un’era, dato che Serini è stato in primis una bandiera sul campo per i carnici, con la trafila completa dai Pulcini ai 12 anni in prima squadra, passando per lo storico Scudetto con gli Juniores Nazionali del 2003. Poi, da allenatore, ha saputo guidare i rossoblù dalla Promozione al consolidamento in Eccellenza.
Intervistato in merito all’addio, il mister esordisce così:
"Mi dispiace molto andare via, ma è il momento giusto per farlo. Gli ultimi sei anni, prima da vice e poi da primo allenatore, sono stati indimenticabili: al primo anno alla guida, causa Covid, il campionato venne interrotto quando eravamo primi in classifica in Promozione. L’anno dopo purtroppo fu sotto le aspettative, per poi arrivare alla stagione del salto e le ultime due annate in Eccellenza."
Doveroso il ringraziamento alla società:
"Ringrazio il Tolmezzo per avermi dato l’opportunità di crescere, mi sono trovato benissimo in quella che è a tutti gli effetti casa mia. Sapevo che sarei stato benissimo, così come sarà per il nuovo allenatore, che troverà un clima sereno e tranquillo. Penso di aver lasciato una base solida sulla quale si può lavorare bene. In questi anni, pur avendo cambiato molti giovani, abbiamo costruito un buon zoccolo duro."
Uno dei tratti distintivi messi in luce dal mister è sicuramente la capacità di far coesistere giocatori più esperti e giovani talenti, pescati dal sempre ottimo vivaio tolmezzino:
"Per me è indifferente, non ho problemi a lavorare con nessuno. Diciamo che i 'vecchi' vanno coccolati di più e i giovani spronati. In questi anni ne abbiamo lanciati tanti: penso a Nagostinis, Solari, Nait, più quelli che hanno accumulato minuti quest’anno come Coradazzi, Lirussi, Leschiutta, Madi."
Tanti anche i talenti incontrati negli anni:
"Su tutti dico Ciriello del Brian Lignano, un attaccante davvero completo e fortissimo, che sposta gli equilibri. Ma in generale devo dire che ogni squadra ha — e ha avuto — 4/5 giocatori davvero di valore."
Serini ripercorre anche il cammino compiuto in questa stagione, con il Tolmezzo appaiato a quota 43 punti, quando manca una giornata alla chiusura del sipario:
"Siamo partiti bene, poi abbiamo accusato un calo fisico che ci ha portato a tre ko di fila. All’inizio del ritorno, nonostante l’addio di bomber Gregorutti e la mancanza, perciò, di una punta di peso, abbiamo comunque fatto punti, tant’è che sembrava potessimo inserirci tra le prime quattro. Poi, però, abbiamo subito troppe sconfitte — non so nemmeno io bene perché — e il sogno si è infranto. Ma abbiamo comunque centrato la salvezza, lanciando i giovani. E sottolineo che il secondo anno in Eccellenza è sempre più difficile del primo, soprattutto in questo campionato anomalo e difficilissimo: tutti erano attrezzati, si poteva vincere e perdere con chiunque, e bisognava stare sempre sul pezzo."
Il tecnico ribadisce, in ogni caso, che la voglia di proseguire la carriera in panchina non manca:
"Ho già parlato con qualcuno, ma aspetterò la fine del campionato. Il massimo sarebbe restare in Eccellenza, ma anche la nuova Promozione sarebbe una destinazione allettante. L’importante è trovare un progetto serio, per lavorare in tranquillità e magari aprire un ciclo. La mia attività, inoltre, mi permette anche di allontanarmi da Tolmezzo e spingermi fino a Udine, diciamo. Insomma, fare chilometri non mi spaventa."
Foto: Nikodemo
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