IL PERSONAGGIO - Kabine: "Anno top col Teor, pronto a dare ancora"
Il bomber protagonista nel doppio successo giallorosso, grato alla società e con la voglia di rinnovare: “Ringrazio il Presidente e tutta la società per il sostegno dimostrato. Ora valuteremo se continuare insieme, ma certamente ho ancora tanta voglia di mettermi in gioco”

Tutti hanno ancora bene in mente quanto di straordinario fatto dal Teor nel Campionato di Prima categoria, e non solo, poiché la squadra giallorossa è riuscita a conquistare anche la Coppa Regione e firmare così uno storico "doblete".
Uno dei principali artefici di questi trionfi è certamente l’esperto bomber Mehdi Kabine, il quale ha deciso di sposare il progetto Teor ed è stato capace di raggiungere insieme alla squadra traguardi strepitosi. L’attaccante racconta com’è stata questa stagione e fa dei ringraziamenti speciali a chi ha contribuito a tutto questo:
“È stato davvero esaltante quest’anno passato al Teor. Magari non sembra, ma è stata dura, perché il fatto di dover entrare in campo e vincere a prescindere non è mai facile, poiché ti logora alla lunga. In ogni caso, sono stato fortunato perché ho trovato una bellissima società e un’ottima realtà. All’inizio non ero convinto, un po’ scettico anche per la categoria, ma alla fine si è rivelata una scelta azzeccata. Ringrazio moltissimo il Presidente Zuccolo, il Vicepresidente Bepo Burba, Claudio Lunardelli, il direttore Enrico Grassi, il team manager Tony e mister Lorenzo Berlasso, che hanno davvero fatto un lavoro giornaliero di altissimo livello. Grazie a ciò siamo riusciti ad andare anche sopra ogni aspettativa, perché abbiamo vinto sia Campionato che Coppa, con quest’ultima che non era nei piani iniziali, ma che è diventata un obiettivo man mano che si andava avanti. Ci siamo riusciti e siamo entrati nella storia, perché mai a Teor si era fatto il doblete. È stata una sensazione unica, perché abbiamo potuto vedere i tifosi davvero emozionati e tutti quanti felici.”
Un anno da record sotto tutti i punti di vista:
“Personalmente sono stato molto contento, perché gli obiettivi che mi erano stati chiesti dal Presidente – e quelli che volevo raggiungere io – sono stati centrati tutti, sia dal punto di vista personale (superate di gran lunga le venti reti stagionali), sia da quello della società. Merito di tutta la squadra per questi risultati eccellenti. Abbiamo mantenuto la parola data l’estate scorsa, a giugno, quando ci siamo stretti la mano.”
Un suo pensiero anche su com’è stato il rapporto con mister Lorenzo Berlasso:
“È stata una stagione molto dura anche per lui. Si sa benissimo come nel calcio le cose possano cambiare rapidamente: oggi ci sei, domani no. Però l’importante è che, quando è stato messo al timone di questa squadra, ci ha condotti in maniera egregia insieme alla società, formando un vero gruppo e dandoci tantissima fiducia, specialmente a noi giocatori cosiddetti più esperti. Per questo lo ringrazio pubblicamente, perché ho conosciuto davvero una persona vera, forse anche troppo per fare carriera nel calcio ad alto livello, perché si sa: in questo mondo bisogna anche essere un po’ morbidi in alcune circostanze. Lui, però, è fatto così, e io lo ammiro. Posso solo dire che, oltre a un bravo mister, ho trovato un amico e so per certo che se lo chiamo per vederci e bere qualcosa, lui è sempre pronto. Gli auguro di poter avere una bella carriera, allenando in categorie superiori, e davvero se lo merita.”
Un suo punto di vista anche su come sarà il Campionato di Promozione il prossimo anno:
“Me lo immagino molto avvincente e difficile. Sicuramente il Teor si è esposto in maniera prepotente con l’ingaggio dell’allenatore Pittilino, che non conosco personalmente, però l’ho affrontato in carriera e sicuramente è molto valido. Il Presidente Zuccolo si è dimostrato ancora una volta molto ambizioso e con le idee ben chiare, perché non prendi un mister del genere in Promozione se non vuoi dare subito una chiara impronta forte al campionato. Ora verrà il difficile, perché dovranno allestire una squadra all’altezza. Non sarà la Promozione dello scorso anno, ma sarà ancora più competitiva, con un girone unico che comprenderà tutto il territorio friulano. Una bella sfida, e certamente tutta la società ha intenzione di alzare sempre più la propria asticella, migliorando l’ambiente e tutto ciò che li circonda.”
Un anno magico per la compagine giallorossa e specialmente per Kabine, che si sente ancora carico e determinato a fare grandi cose:
“Mi sento bene sia fisicamente che psicologicamente, anche se sono arrivato cotto a fine stagione, perché è stata davvero dura essere trainante per una squadra sì forte, ma ovviamente poco esperta come quella del Teor. In ogni caso, sono stato contento di avere avuto dei compagni di squadra al mio fianco che mi hanno dato una mano, e mi sono anche tolto delle soddisfazioni enormi. Il futuro è il Teor, poiché sono grato alla società per avermi dato la possibilità di giocare un altro anno e mi hanno davvero fatto tornare la voglia. Avevo intenzione di smettere alla fine di quest’annata appena conclusa, ma ho cambiato idea. Sono pronto a cercare di superare i miei limiti, sfidando me stesso e alzare ancora di più l’asticella.”
Insomma, Mehdi Kabine ha ancora molto da dare e presto si scoprirà se resterà al Teor o tenterà una nuova avventura:
“Mi sento di poter ancora dire la mia, dando il mio contributo almeno fino all’Eccellenza. Presto parlerò con il Presidente e con la società, che avranno la precedenza. La priorità la darò al Teor, ovviamente, perché la speranza è che ci siano tutti gli incastri giusti con il nuovo allenatore, con il direttore, con la proprietà e che si possa continuare il percorso iniziato con loro. Questa è l’idea, ma vedremo cosa mi dirà il futuro. Certamente posso confermare di aver già ricevuto qualche richiesta dall’Eccellenza, dalla Promozione e anche da categorie più basse – pure logisticamente più distanti – ma prima di tutto devo sempre far coincidere la mia attività con il calcio. La cosa sicura è che, in qualunque società deciderò di andare, quest’ultima dovrà essere ambiziosa, non porsi limiti e avere la mia stessa fame di raggiungere gol e traguardi importanti. Il fuoco arde ancora forte dentro di me. Negli ultimi anni sono sempre stato un esempio per i giovani e voglio ancora dare molto nel calcio, finché le gambe e la testa me lo permetteranno.”
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