FOCUS - Gorenszach: "L'Ol3 resterà per sempre parte di me"
Dopo 11 anni, il tecnico di Moimacco si ferma: “È stato un viaggio lungo, mi prendo una pausa, spazio a nuovi stimoli”

Dopo una lunga e intensa storia calcistica che lo ha visto protagonista in panchina per oltre un decennio, Mister Gabriele Gorenszach saluta l’Ol3. Non si tratta di un addio brusco, ma di una scelta ponderata, maturata con lucidità al termine di una stagione complessa e logorante. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per raccogliere emozioni, riflessioni e prospettive future.
Mister Gorenszach, dopo tanti anni alla guida dell’OL3, è arrivato il momento del distacco. Come si arriva a prendere una decisione così importante?
"Non è mai semplice voltare pagina, soprattutto quando il legame è profondo e costruito nel tempo. Tuttavia, credo che sia stata la scelta giusta, per me e per il club. È stata una stagione lunghissima, impegnativa sotto molti punti di vista: la formula del campionato, il contesto, le difficoltà logistiche e fisiche. A tutto questo si è aggiunta una naturale necessità di staccare per ricaricare le batterie. Ora ho bisogno di respirare un po', per poi ripartire con nuovi stimoli."
Il tuo percorso è stato lunghissimo, partito proprio dal settore giovanile. Ci racconti come sei arrivato alla Prima Squadra?
"Alleno da ben 21 anni, ho cominciato con i 'Piccoli Amici', poi ho attraversato tutte le categorie giovanili. Ho lavorato in diverse realtà, ma all’Ol3 ho trovato casa. Dopo tanta gavetta, nel 2020/21 ho avuto la possibilità di sedermi sulla panchina della Prima Squadra. È stato un passo naturale, ma comunque emozionante."
Cosa ti ha insegnato questa lunga esperienza da allenatore? Come sei cambiato nel tempo?
"Senza dubbio ho affinato la capacità di leggere le partite, adattarmi alle situazioni e valorizzare al meglio le risorse a disposizione. Una mia qualità è sempre stata quella di creare un gruppo coeso, dove ognuno si senta importante. Nel passaggio dalla base alla Prima Squadra ho capito quanto sia fondamentale lavorare prima sulle basi tecniche, soprattutto con i più giovani. Spesso si anticipano i tempi puntando tutto sulla tattica, ma senza fondamenta solide si costruisce poco."
Dopo tanti anni, cosa cerchi nel tuo futuro calcistico? Che progetto ti farebbe alzare di nuovo dal divano?
"Ora mi prendo una pausa, me la merito. Ma non nego che in futuro mi piacerebbe abbracciare un progetto ambizioso, serio, che abbia una visione chiara. Un’avventura magari da vertice, in un contesto dove si possa davvero lavorare con prospettiva."
Se ti guardi indietro, c'è qualcosa che ancora ti pesa o ti lascia con l’amaro in bocca?
"Con la Juniores abbiamo fatto un gran percorso, arrivando in semifinale regionale: più di così era difficile, soprattutto perché molti ragazzi erano impegnati anche con la Prima Squadra per centrare la salvezza. Il vero rimpianto resta la finale di Coppa Italia contro la Sacilese. Un cammino esaltante il nostro, contro squadre attrezzatissime. Anche in finale ce la siamo giocata alla pari, forse qualcosa in più lo meritavamo… ma il calcio, si sa, non sempre è giusto."
L’impresa salvezza resta però un capitolo epico. Una squadra rinnovata, sottovalutata da molti, che ha sovvertito ogni pronostico.
"Sì, quella salvezza è davvero una pagina da incorniciare. In estate siamo ripartiti quasi da zero, con una rosa rivoluzionata. In un girone a 15 squadre, con ben 7-8 retrocessioni previste e un Pordenone fuori concorso, nessuno ci dava chance. E invece, tra mille difficoltà, abbiamo costruito qualcosa di straordinario. Una salvezza ottenuta con sudore, determinazione e spirito di gruppo."
Infine, cosa ti porterai sempre con te di questa lunga avventura in maglia Ol3?
"Mi porto via i volti dei ragazzi che ho allenato, le emozioni condivise, le domeniche infinite sotto la pioggia o al sole, le risate e anche le delusioni. Tutto ha contribuito a farmi crescere. Ol3 è stata casa, famiglia e scuola. È arrivato il momento di separarsi, ma certe cose restano dentro, per sempre."
Una chiusura con un messaggio speciale?
"Sono molto riconoscente all'Ol3 per le possibilità che mi hanno dato negli anni e sono sicuro di aver ripagato la fiducia. Questo non è un addio, ma solo un arrivederci."
In bocca al lupo, Mister. Il campo ti aspetta.
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