Sono già 7 le reti messe a segno in questo inizio di stagione da Jimmy Samir Rosero, volto noto del dilettantismo regionale, che a 35 anni è sceso in Seconda categoria per sposare l’ambizioso progetto della Fulgor, e per continuare a coltivare l’intesa passione che lo lega al calcio:
“Questa nuova esperienza è cominciata molto bene. La Fulgor è una società importante, che quest’anno ha coinvolto nel suo progetto giocatori di calibro elevato; ha costruito un bel gruppo, capace di approcciare il campionato al meglio, mettendo in fila 5 successi consecutivi. Qui ho ritrovato molti amici, conosciuti nelle passate stagioni, tra Ol3 e Venzone, così come il mister Candon. Sta andando tutto per il meglio, e spero che l’annata possa proseguire sulla stessa falsa riga”.
A distanza di 8 anni, Rosero ritrova il tecnico Ernesto Candon, con cui ha vinto un campionato in maglia Ol3:
“Come avvenuto in passato, il mister mi ha confermato nel ruolo di prima punta. Talvolta giochiamo con un solo attaccante e due trequartisti, altre volte con due riferimenti offensivi e un solo giocatore a supporto. Lui conosce bene le mie caratteristiche, sa quello che posso dare e mi sfrutta al meglio; così come nei confronti dei miei compagni, difatti a trovare la via del gol sono gli attaccanti, così come le ali e i terzini. Ha una visione del gioco molto innovativa e ad ogni partita, in base all’avversario che affrontiamo, propone lo schieramento più adatto. Non ci sono problemi di rotazioni, dato che tutti riescono a ritagliarsi il proprio spazio”.
Nonostante le 35 candeline, spente lo scorso maggio, Rosero non ha alcuna intenzione di voler smettere, nonostante i sacrifici che questo hobby comporta:
“Tutti gli atleti che si dedicano al calcio devono rinunciare a qualcosa: al tempo da dedicare alla famiglia, alla fidanzate, agli amici, alle feste. Io però sono disposto ad affrontare questo sacrificio, perché ancora oggi, trovo che sia lo sport più bello al mondo. Mi diverto come se ne avessi 20 e non mi vedo in un futuro senza giocare a calcio, infatti spero di poterlo fare ancora per tanti anni”.
Una carriera lunga, costellata di esperienze variopinte, vissute in Friuli e all’estero:
“Sono arrivato in Italia, a Trieste, all’età di 14 anni, e ho iniziato a giocare nelle giovanili del Trieste Calcio, per poi spostarmi al Muggia, dove ho giocato per tanti anni in prima squadra. Nel 2015 mi sono trasferito per un anno in Colombia, per poi tornare in Italia, dove ho vissuto un anno meraviglioso con l’Ol3, vincendo il campionato di Promozione. Successivamente 5 anni a Venzone, uno all’Lme e ora alla Fulgor”.
Memorabile l’intesa con un compagno di squadra in particolare, ai tempi dell’Ol3:
“Castrillon. Ora lui non gioca più, è tornato a vivere a Trieste e si gode la vita senza calcio”
Passare dal disputare il campionato di Promozione a misurarsi in quello di Seconda Categoria può apparire come un'evidente facilitazione per un centravanti di vaglia come Rosero:
“Non è così, perché a questo livello gli avversari ci mettono più grinta e sanno che siamo una bella squadra, che sa giocare, quindi si impegnano il doppio. Personalmente non ricordo una Seconda categoria così impegnativa, e il mister la pensa allo stesso modo. Tra le formazioni retrocesse dalla Prima categoria e le altre, che si sono rinforzate, ogni partita è dura. Mi piace, perché il livello di gioco si è alzato, ma non esistono partite facili”.
Un campionato in cui la prima classificata otterrà la promozione, la seconda accederà ai playoff, e poi sarà lotta salvezza per gran parte delle altre:
“Ogni compagine lotterà fino alla fine per ottenere più punti possibile”.
La società di Godia ha strutturato un progetto ambizioso, che sta coinvolgendo un parco giocatori di tutto rispetto:
“Il club è composto da persone fantastiche. In attacco ho la fortuna di giocare con Nicholas Graneri, Nicola Monterisi e Domenico Dedushay. A centrocampo c’è Enrico, Daniel Lo Manto, che non necessita di presentazioni, poi c’è Sindou Sanogo, un giocatore molto forte, così come Andrea Mastromano e Simon Paolini in difesa, e Matteo Meroi in porta; senza dimenticare i bravissimi giovani”.
Una squadra costruita per vincere ed ambire alla promozione in Prima categoria, campionato che in vista della prossima stagione si prospetta altamente impegnativo:
“Già in questa stagione la Prima Categoria è molto competitiva; il prossimo anno sarà ancora più dura. Tuttavia trovo corretto il provvedimento preso, in quanto favorisce il miglioramento del livello dei campionati”.
