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Edizione provinciale di Gorizia


FIGC, Leon Bianco: i più vecchi sì, ma anche i più gagliardi

Un calcio controcorrente. Un calcio al malaffare.  Anche se purtroppo c’è calciopoli con i vari Moggi & Giraudo ad inquinare “il gioco più bello del mondo”, c’è che invece questo sport lo interpreta nel modo più giusto: fare festa. Standing ovation come direbbe il mitico Vasco Rossi allora al  campionato Amatori.  Chiediamo ad Adriano Granzini, presidente del Leon Bianco, in viaggio di lavoro da dieci giorni in Croazia,  un parere sull’annata calcistica che comincerà sabato 3 ottobre con fischio d’inizio alle ore 15.00.

Che campionato amatori sarà?
"E’ difficile fare un pronostico. Negli amatori ogni anno ci sono squadre diverse che si affermano.  L’anno scorso è toccato alle varie Deportivo, Staranzano, Tre Amici e Barazzetto che lottavano per il titolo. Quest’anno non saprei chi potrebbe aspirare. Noi Leon Bianco, invece abbiamo due squadre diverse, ma purtroppo siamo in due gironi diversi (A2 Leon Bianco e B2 Leon Bianco B) e non riusciremo a disputare il derby."

Che obiettivi di campionato ha il Leon Bianco?
"Il nostro obiettivo principale è fare festa. Il calcio per noi è sopratutto un mix di allegria e sano relax. E poi la solidarietà che viene prima ancora di tutto. Con gli incassi riusciamo a finanziare infatti circa 300 bambini che giocano in Argentina ed in Romania. In Argentina a Santà Fè, ci sono almeno nove squadre che aiutiamo ed una di queste si chiama Leon Blanco, alla spagnola,  come noi. E poi abbiamo altri ragazzi che aiutiamo della città di  Roman in Romania. Tutto quello che riusciamo ad incassare lo mandiamo a loro per comprarsi le maglie, le tute ed i palloni."

Allora si può dire come diceva il barone Pierre de Coubertin che l’importante è partecipare, non vincere…?
"No, a noi interessa vincere, scendiamo in campo per questo motivo. Magari mettere in bacheca la Coppa messa in palio per la squadra prima classificata. Però se non vinciamo o  non arriviamo primi non ne facciamo una malattia od un drama  shakespeariano Siamo infatti il club più vecchio del torneo e distanziamo di  almeno 10-15 anni  tutte le altre società. Siamo  “senatori” perchè non andiamo a cercare in giro “fenomeni” da inserire nel nostro team per fare la differenza. Sic et simpliciter ci interessa sopratutto essere uniti: siamo un gruppo di amici a cui piace giocare a pallone. Vogliamo vincere sì, ma tutti insieme,  prima di tutto c’è la sana amicizia pallonara…"

Paolo Rossi

Queste le gare del weekend:
SERIE A1  -   SERIE A2  -  SERIE B2

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  Scritto da La Redazione il 03/10/2015
 

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