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Edizione provinciale di Udine


LCFC - Scarabello: io e Perissinotto squalificati senza motivo

Il capitano del Sette Sorelle: "Mai dato calci, ora rischiamo di dover dire addio alla coppa perché siamo ridotti all'osso"


 
Un nuovo caso dimostra che anche nel Collinare il rapporto tra arbitri da una parte (pochi, per fortiuna) e tesserati e club dall'altra non è sempre sereno, anzi. A protestare, stavolta è il capitano, venticinquenne, del Sette Sorelle, la formazione veneta che ha trovato casa calcistica nel calcio amatoriale targato Lcfc, ottenendo risultati lusinghieri, tanto da salire dalla Terza alla Prima categoria, mantenuta al termine dell'ultimo campionato. 
La vicenda in oggetto è accaduta invece durante la coppa Friuli, in via di svolgimento e alla quale il Sette Sorelle si è iscritta, dimostrando ancora una volta grande entusiasmo e vitalità, sostenute da dirigenti straordinari, che si fanno veramente in quattro per permettere alla squadra di competere e divertirsi.
Si diceva della protesta del capitano del Sette Sorelle: parliamo del mediano Nicola Scarabello, trascorsi importanti nel calcio di categoria; Scarabello, infatti, è cresciuto nel vivaio della Liventina, prima di spiccare il volo prima alla Fiorentina e poi nel Treviso. Ma una serie di infortuni alle ginocchia lo hanno costretto a gettare la spugna, almeno a certi livelli; il calcio, però, resta una passione enorme, che Nicola pratica nel Sette Sorelle. Tutto bene? Sì, fino alla gara di Coppa con il Chiarisacco, terminata 0-0. Spiega Scarabello: "Personalmente, non sono uno che fa dichiarazioni o cerca di polemizzare, però quello che ci è accaduto è giusto farlo sapere. Ci ritroviamo, infatti, il sottoscritto e il compagno Filippo Perissinotto, squalificati rispettivamente per tre e due giornate in maniera non solo ingiusta, ma anche con motivazioni che non raccontano quanto realmente è accaduto. All'arbitro Dino Lodolo nelle vesti di capitano avevo chiesto civilmente spiegazioni dopo che un mio compagno di squadra aveva subito un intervento che poteva risultare pericoloso per la sua incolumità; mi sono sentito rispondere: 'Non è un tuo problema se un giocatore si fa male', a cui è seguita, dopo la mia replica stizzica ma non maleducata, l'ammonizione. Dopo un pò è arrivato anche un secondo giallo, causato da un mio intervento in scivolata un pelo in ritardo. Un fallo, involontario, come se ne verificano tanti. Ebbene, nel referto si parla di espulsione motivata con il fatto avrei colpito con un calcio da tergo un avversario in modo violento e pericoloso. Ma tale fatto semplicemente non è mai avvenuto! ". 
Scarabello aggiunge: "Anche la vicenda che riguarda Perissinotto è incomprensibile: un nostro giocatore ha subito un calcio da un avversario, l'arbitro era di spalle e non ha visto tale intervento. E' intervenuto Perissinotto che ha spinto lontano quel giocatore avversario, che è scivolato per terra. E l'arbitro scrive: "Lo colpiva da tergo con un calcio alla gamba destra", cosa mai verificatasi. Chi aveva preso la pedata era uno dei nostri, semmai. Da qui l'amarezza e la frustrazione che sento, anche perché a causa di queste squalifiche la squadra è ridotta all'osso e rischia di non poter disputare le prossime partite. Sono incredulo, arrabbiato, oltre che dispiaciuto per tutti quelli, a cominciare dal presidente Gilberto Prudenti e dal tecnico, Daniele Moretto, ci mettono impegno, tempo e risorse per portare avanti una piccola e felice realtà come la nostra. Siamo venuti nel Collinare per stare tranquilli, per divertirci, perché vogliamo un calcio sereno e pulito. Sono il primo ad assumermi le responsabilità, quando sbaglio lo ammetto: ma in un caso come questo, cosa si può fare? Sì, stiamo verificando se è possibile presentare il ricorso... ma la sensazione è quella di andare contro i mulini a vento".
                     

 

@RIPRODUZIONE RISERVATA


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  Scritto da La Redazione il 20/05/2017
 

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