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Edizione provinciale di Udine


UDINESE - Delneri: "Voglio una squadra di dindiats!"

Domani a Genova (ore 15), contro i rossoblu di Juric, sarà battaglia. E dopo aver lanciato il termine “sgarfare”, il mister conia un nuovo slogan. “Serve una formazione da combattimento, che affondi gli artigli sul campo”

Per chiudere un primo cerchio. E andare alla sosta con quattro risultati utili consecutivi. E’ l’obbiettivo dell’Udinese, attesa (domani ore 15) ad un duro confronto in quel di Genova, sponda rossoblu.

“Ci aspetta una partita aggressiva, perché loro hanno grande intensità e uno stadio amico, che consente di raddoppiare le forze – osserva il mister friulano DelneriMarassi è un ambiente giusto per il mondo del calcio e ci darà la dimensione di ciò che possiamo fare. Prevedo una gara intensa e spero che, alla fine, faremo il nostro dovere, combattendo su ogni pallone. Come i ‘dindiats’, con gli artigli. Per fare risultato, si intende”

Nuove assenze, nuova rotazione a centrocampo.
“Spiace per Jankto e Hallfredsson anche se prima, magari nemmeno giocavano…E, comunque, abbiamo ottenuto risultati anche con l’apporto di Kums e De Paul. I ragazzi devono maturare, abbiamo superato tanti ostacoli, ma non fatto ancora niente. Ogni domenica si ci sono da affrontare gare complicate e difficili”

Udinese in progresso: più sul piano tecnico o su quello tattico?  
“I progressi tattici devono esserci sempre. Avremo anche commesso degli errori, ma anche compiuto miglioramenti in ottica caratteriale: dobbiamo avere la consapevolezza per combattere in ogni campo e ogni settore. Ora, almeno a Udine, le cose sono migliorate anche allo stadio. Ma in serie A c’è sempre grande spessore: pure il Crotone sta rientrando.”

Fondamentale è anche il lavoro psicologico.

“Le doti, i ragazzi, le avevano già. Adesso hanno più fiducia in loro stessi. Siamo su una buona strada, però non ci facciamo facili illusioni. Il campionato è complesso e duro, i piedi vanno tenuti per terra: sia se le cose vanno bene, sia se vanno male. Abbiamo però una qualità di attenzione molto alta e questo è importante per il gruppo”

Attacco pesante: solo in emergenza?
“Possiamo utilizzarlo sempre. Anche se, ad esempio, a Palermo abbiamo vinto 4 - 1 con De Paul in campo. Bisogna pesare tante cose: il fattore psicologico, ad esempio. Per me conta più di un gol fatto al novantesimo…Le scelte, comunque, sono effettuate allo scopo di creare fiducia nel gruppo.”

Bisogna migliorare anche dietro.
“Ci sono fasi importanti, pure a livello mentale. Non è facile smussare quello che è stato costruito negli ultimi anni. Il calcio è cambiato: se si segna è abilità di tutti, se si prende gol è una carenza di tutti. La strada è questa: una squadra alta e con piglio magari rischia, ma ha segnato 8 gol in tre partite…”

Focus sui singoli: Widmer in chiara ascesa.
“Sta bene lì, basso a destra, dove sa attaccare e difendere. Mentre Ali Adan è un altro che possiamo rilanciare. Lo vedo crescere molto, sono contento che si stia applicando bene in quelle che sono le sue difficoltà difensive. Le qualità ci sono: possiamo però insegnargli a marcare, le strategie tattiche, le coperture, l’attacco alla palla, l’arretramento…”

Badu anche rifinitore. Cosa succede?
“E’ andato molto bene sia a Palermo che con il Torino, esprimendosi con grande lucidità. Evidentemente ha doti nascoste, si applica bene nel ruolo suo, ma come tutti gli altri. La testa è importante per dare il massimo in campo”

Il Genoa?
“Ha varie soluzioni, con giocatori rapidi e veloci, dotati di spirito di sacrificio. Come tutte le squadre, però, avranno anche loro qualche difetto. Sarà una sfida intensa, fatta di uomini, il campo chiama al combattimento. Servirà attenzione e scurezza dei nostri mezzi. Come a Torino e Palermo: ci sarà da soffrire per fare una grande partita”

Rossoblu sull’altalena: tre gol fatti al Milan e poi altrettanti incassati a Bergamo.
“Per noi è una prova di crescita e maturità. Che non cancella quanto fatto sinora. Spero che la squadra abbia forza e concentrazione per fare la partita. Non si può sempre subire, nè attaccare: ciò che conta è fare bene entrambe le fasi”

Roberto Zanitti




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  Scritto da La Redazione il 05/11/2016
 

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