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Edizione provinciale di Pordenone


PORDENONE - Venerdi il Gubbio. A Gennaio Diaw?

La sconfitta della Reggiana nel derbissimo con il Parma (giocato davanti a 18.000 persone) ha consentito ai ramarri di rimanere solitari alle spalle del Venezia. Venerdi nuovamente in campo per la prima di ritorno

Trentotto punti in 19 gare sono un bottino cospicuo soprattutto se si considera che i neroverdi sono al cospetto di autentiche corazzate per la categoria. Il giro di boa chiuso al secondo posto, dopo la sconfitta di ieri sera della Reggiana contro il Parma, è stato accolto con entusiasmo nel clan neroverde, anche se rimane il rammarico per i due punti buttati via contro la rinunciataria Sambenedettese, che avrebbero regalato il titolo d’inverno alla squadra di Tedino. Poco male, per la valenza generale di un titolo platonico, ma pur sempre indicatore della salute di una squadra. I neroverdi torneranno oggi ad allenarsi in vista della delicata trasferta di Gubbio, valida per il primo turno di ritorno, in programma venerdi 23 dicembre alle 14.30. Non c’e’ tempo di cullarsi sugli allori, gli umbri sono un complesso che già nella gara di andata, conclusasi 1-1 al Bottecchia, diedero l’impressione di essere una squadra quadrata e la classifica del momento lo testimonia. In città si parla inevitabilmente dell’errore di Arma dal dischetto, il secondo consecutivo. Rachid Arma resta, comunque, l’attaccante più prolifico di tutto il girone B. I suoi 12 gol parlano da soli e anche Bruno Tedino ne ha sottolineato a più riprese l’importanza. Il centravanti marocchino, però, negli ultimi 180 minuti si è visto parare due rigori e il suo modo di calciarli, fino a poco tempo fa infallibile, ha mostrato le prime crepe. Arma quando va dal dischetto usa una tecnica conosciuta e utilizzata anche dai grandi campioni. La rincorsa è classica, ma ad un certo punto si arresta: è in quel momento che l’attaccante punta a confondere il portiere che ha di fronte. Ora, però, i numeri uno delle squadre avversarie del Pordenone hanno iniziato a studiare il suo modo di calciare. E riescono a ipnotizzarlo, disinnescando proprio la finta che era diventata un marchio di fabbrica di successo. La stessa cosa accaduta a Niang, attaccante del Milan, che per ben due volte ha fallito dagli undici metri, cosa che indurrà probabilmente Montella a cambiare intreprete dal dischetto. Cosa che non dovrebbe fare Tedino, contando che Arma, finora ne ha segnati 6 su 8, e che per la legge dei grandi numeri gli errori sono dietro l’angolo. Con ogni probabilità sarà necessario cambiare qualcosa, per rimandare in confusione gli estremi avversari. Rigori a parte, per la trasferta umbra Tedino potrà recuperare lo squalificato Burrai. Il Play neroverde, insostituibile per le trame volute volute dal tecnico, l’occasione per ridare energia alla manovra, soprattutto contro squadre che tendono a chiudersi, e ultimamente al Bottecchia tra Albinoleffe e Sambenedettese, di calcio giocato se ne è visto ben poco, con continue perdite di tempo. Le sue giocate, oltre alle sue palombelle su calci piazzati, sono armi fondamentali, per scatenare il potenziale dei ramarri, che soprattutto in trasferta (quattro vittorie consecutive) producono effetti devastanti. Intanto cominicano a serpeggiare le prime voci sul calcio mercato che aprirà ai primi di Gennaio per concludersi il primo Febbraio. La società sembra intenzionata a rinforzare la squadra. Tra gli obiettivi un centrale difensivo, che possa dare respiro a Stefani e Ingegnieri, e un laterale di difesa, magari mancino, per fornire la valida alternativa a De Agostini. Ma l’idea più suggestiva appare quella legata al nome di Davide Diaw. L’ex attaccante del Tamai, ora all’Entella Chiavari, in serie B, non ha molto spazio a disposizione e potrebbe valutare l’ipotesi, oltre che di avvicinarsi a casa, anche di scendere di categoria. In estate si era già fatto un gran vociferare sull’ipotesi, ma poi arrivo' la serie B, ora con il Pordenone lanciato, Davide medita… chissà un coppia formata da Arma e Diaw, stuzzicherebbe il palato fine di Mauro Lovisa.


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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 20/12/2016
 

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