Non avrebbe dovuto avere storia, invece come capita sovente nel calcio, guai a dare per spacciato qualsiasi avversario. Ieri sera al Tardini di Parma nel posticipo della 28esima giornata i padroni di casa si sono dovuti accontentare di un pareggio (1-1) contro il Forlì. Un risultato che gli allontana dalla capolista Venezia, ora distante 5 lunghezze, che ha mandato su tutte le furie il clan crociato. Un Forli ordinato, sempre rimasto in partita, ha raggiunto il pareggio all’89’ facendo calare il gelo. Un’autentica mazzata che ha scatenato al termine della gara vivaci proteste verso il direttore di gara. Pesante la mano del giudice sportivo che in giornata ha multato il club ducale con 5.000 euro di multa con la seguente motivazione: perchè persona non identificata, ma riconducibile alla società, si introduceva indebitamente negli spogliatoi, al termine della gara, e avvicinatasi minacciosamente e con veemenza all'arbitro gli rivolgeva reiterate frasi offensive cercando il contatto fisico, a stento trattenuta da altre persone presenti. Fermati per due giornate anche il tecnico D’Aversa e l’attaccante Emanuele Calaio, rei secondo, la giustizia sportiva di aver protestato in maniera eccessiva verso il direttore di gara al termine del match.Evidente il nervosismo in casa Parma, che aveva già fatto capolino nella sfida con il Pordenone, giustificato in parte dalla forte pressione di dover vincere a tutti i costi un campionato, che sembra al momento sempre più nelle mani del Venezia. Nelle fila del Pordenone, da registrare la diffida per quarta ammonizione a capitan Stefani

© RIPRODUZIONE RISERVATA