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Edizione provinciale di Udine


SERIE A - L'Udinese perde i... Sensi, vendetta Iachini

Quinta sconfitta di fila per i bianconeri, che si fanno male da soli (autorete di Ali Adnan) e concedono due reti all’attacco meno fertile del campionato: finisce 2 - 1 per gli ospiti. Non basta una “perla” di Fofana per il provvisorio pareggio. Ora la sosta, si riprende la vigilia di Pasqua a Bergamo

UDINESE – SASSUOLO   1 - 2
Gol:  42pt Ali Adnan (autorete), 44pt Fofana, 30st Sensi

UDINESE: Bizzarri, Larsen, Danilo, Samir, Widmer (36st Balic), Fofana (13st Barak), Behrami, Jankto, Ali Adnan, De Paul, Maxi Lopez (25st Perica). Allenatore: Oddo. A disposizione: Scuffet, Borsellini, Nuytinck, Pezzella, Zampano, Hallfredsson, Pontisso, Ingelsson.

SASSUOLO: Consigli, Goldaniga, Acerbi, Dell’Orco, Lirola, Mazzitelli (41st Cassata), Sensi, Missiroli, Adjapong (36st Rogerio), Politano (44st Magnanelli), Babacar. Allenatore: Iachini. A disposizione: Pegolo, Marson, Biondini, Duncan, Frattesi, Lemos, Matri, Pierini.

ARBITRO: Abisso di Palermo. Assistenti: Vuoto e Zappatore. Quarto uomo: Balice. Var: Guida. Avar: Carbone.

AMMONITI: Adjapong, Mazzitelli, Barak.

NOTE: serata piovosa, terreno scivoloso. Angoli: 7 – 4 per il Sassuolo. Recupero: 1’ + 5’.

UDINE - Aveva ragione Oddo (il tecnico dovrebbe comunque spiegare perché, una squadra che sprinta a duemila all’ora in allenamento, non onora la partita con prestazioni almeno decenti): certe gare, se non puoi vincerle, almeno pareggiale. Il problema è che all’Udinese nemmeno questo riesce più. Cosi, approfittando del buco nero nel quale paiono sprofondati Danilo e soci, anche il Sassuolo si rilancia e scappa (ma nessun furto,  per carità, gli ospiti hanno meritato ampiamente) dal “Friuli/Dacia Arena” con i tre punti. Non accadeva, alla formazione di Iachini (che bella rivincita per l’ex silurato la stagione passata, alle prese pure con assenze pesanti: Berardi, Ragusa e Peluso), dal 23 dicembre. Per l’Udinese è invece il quinto ko di fila, con la vittoria piena grande assente dal 28 gennaio. E non può più bastare l’assenza di Lasagna (Kevin Lasagna, mica Messi, ndr) a giustificare ulteriormente un “agglomerato” di giocatori in evidente crisi, di fiducia e atteggiamento. Nonché, sarebbe ora di dirlo, anche abbastanza carenti sul piano squisitamente tecnico. Conseguenza: problematica lettura della gara, scelte sbagliate, scarsa (per non dire nulla) pericolosità offensiva.

Spavaldo e aggressivo è l’approccio del Sassuolo, che guadagna subito un paio di angoli, mentre per due volte Maxi Lopez – l’argentino, a digiuno da tempo immemorabile, adopera modi sconvenienti per liberarsi delle attenzioni del proprio avversario – viene pescato con le mani nella marmellata. Gli ospiti corrono e pressano nell’intento di rallentare la costruzione bianconera e, al 19’, ecco la prima chance di un certo rilievo. Sul cross di Lirola, la difesa pasticcia e Adjapong partorisce un destro deviato oltre la traversa del provvidenziale piedino di Widmer. Al 27’, dalla distanza, ci prova invece Mazzitelli: Bizzarri, ben piazzato, devitalizza. E, mentre al 40’ l’impalpabile De Paul centra un…parente un curva, al 42’ il Sassuolo passa: Adjampong la mette dalla bandierina trovando le ginocchia di Ali Adnan il quale, comicamente, beffa Bizzarri. Immediata è la reazione bianconera: al 44’ Fofana ripesca dal cassetto delle cose dimenticate una delle “perle” (tiro a giro da fuori area) che lo avevano rivelato durante la parentesi Delneri e impallina Consigli, piazzandola all’incrocio. La massima resa con il minimo fatturato: quella del controverso ivoriano è infatti l’unica conclusione decente nello specchio della prima frazione.  E tale resterà…

L’intervallo suggerisce a Oddo di non cambiare nulla e al 6’ Jankto cerca la magia: il sinistro a rientrare non è però calibrato nella giusta maniera. Non dorme, comunque, il Sassuolo: Babacar galoppa e apparecchia per Mazzitelli, sulla cui conclusione mancina da dentro l’area si immola Behrami. Al 13’ Oddo richiama Fofana, per inserire Barak. Che si fa subito notare, in negativo. Guadagnandosi l’ ammonizione per una trattenuta su Missiroli. E’ un giallo pesante: contro l’Atalanta, alla ripresa del campionato, il 72 (in quanto diffidato) non ci sarà. Perica (minuto 25) e il secondo rimedio: se ne va Maxi Lopez. Un po’ più mobile e propositivo in questo scorcio di ripresa, ma il successo personale resta una chimera. Ma bando alle ciance: stiamo per entrare nei “momenti Politano”. Al 28’, come antipasto, il trottolino di Iachini riceve, converge ed esplode il sinistro: Bizzarri è impietrito e… prega, mentre la palla sorvola di pochi millimetri l’incrocio. Un minuto dopo il longevo portiere argentino deve invece tuffarsi sui piedi sullo stesso numero 16 lanciato in area. Ma è ovvio che la stagione del gol sta arrivando. E’ la mezzora e Sensi, assistito da una magia di (chi se non lui…) Politano - con Behrami bella statuina a subire il taglio - gonfia la rete. Entra anche Balic che fa però soltanto il solletico a Consigli. Poco dopo si espone Larsen: troppo facile per il portiere rivale, sul tiro telefonato dell’ex Austria Vienna. Sfortunato è invece Balic nel primo dei 5’ di recupero: destro dal limite del croato, doppia deviazione e - con Consigli inchiodato sulla linea - palla out di un soffio. L’ultima invocazione è targata Jankto, di testa. Ma non va. Come non va più da tanto, troppo tempo. E chissà se la sosta (si riparte il 31 marzo, vigilia di Pasqua, a Bergamo) porterà un’inversione di tendenza. La misura, intanto, è colma: 33 punti sono inchiodati li, senza un segnale di aggiornamento. Ma non vorra’ mica morire cosi, l’ennesima stagione deludente. Anche perché, proseguisse l’andazzo, questo spiacevole andazzo, bisognerà necessariamente guardarsi le spalle. Chi l’avrebbe detto, il 20 dicembre 2017, dopo la quinta vittoria consecutiva?

Roberto Zanitti


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  Scritto da La Redazione il 17/03/2018
 

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