SERIE A - Udinese di burro, l'Inter passeggia
Altro rovescio dei bianconeri, travolti dalla formazione di Spalletti: 4 - 0. Espulso Fofana ad inizio ripresa. E i tifosi sono esasperati. Adesso la salvezza dipenderà dalle ultime due gare: Verona in trasferta e Bologna in casa
UDINESE – INTER 0 - 4
Gol:2pt Ranocchia, 43pt Rafinha, 46pt Icardi, 26st Borja Valero
UDINESE: Bizzarri, Stryger Larsen, Danilo, Samir, Widmer, Balic, Behrami (28st Jankto), Fofana, Ali Adnan, De Paul (6st Barak), Lasagna (34st Perica). Allenatore: Tudor. A disposizione: Scuffet, Borsellini, Hallfredsson, Ingelsson, Maxi Lopez, Nuytinck, Pezzella, Pontisso, Zampano.
INTER: Handanovic, Cancelo, Skriniar, Ranocchia, Dalbert (24st Santon), Borja Valero, Brozovic, Candreva (34st Karamoh), Rafinha (39st Eder), Perisic, Icardi. Allenatore: Spalletti. A disposizione: Padelli, Berni, Lopez, Miranda, Pinamonti.
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo. Assistenti: Giallatini e Costanzo. Quarto uomo: Di Paolo. Var: Giacomelli. Avar: Paganessi.
ESPULSO: 4st Fofana
AMMONITI: Danilo
NOTE: giornata soleggiata e calda, terreno in buone condizioni. Angoli: 9 – 5 per lnter. Recupero: 1’ + 0’.
UDINE - Si poteva anche mettere in preventivo, ma non cosi. L’Inter è meglio dell’Udinese: lo dicono storia, blasone, bacheca, budget e classifica. Ma buscarne quattro (ed è andata bene…) senza mai dare la sensazione di poterla raddrizzare, confermando lo stato di crisi e di fragilità, è un altro segnale preoccupante in vista delle ultime due partite. Quelle che sentenzieranno definitivamente sull’ennesima, sconcertante stagione bianconera. Un altro problema, quando l’ambiente tutto dovrebbe dimostrare compattezza, è che pure i tifosi più fedeli ne hanno le tasche piene: l’annunciato sciopero del tifo trova, infatti, puntuale applicazione. Perché, quando Mazzoleni fischia, il cuore della Nord è soltanto un pugno di seggioline colorate. Quando poi, nella ripresa, lo spicchio si riempie, cori e insulti rappresentano la colonna sonora prediletta. Un clima surreale.
Tudor ci prova, ma nemmeno lui (a proposito: che il tecnico croato, a dispetto dei proclami societari, rimanga anche il prossimo anno non è cosi sicuro, ndr) ha la bacchetta magica e, dunque, l’Udinese che sta in campo quasi da sparring partner di un’Inter ancora in piena lotta Champions, è la stessa di sempre: molle, svagata (ancora un errore su palla inattiva), priva di un gioco identificabile, non cosi pimpante. Oltre che inadeguata in troppi elementi.
Al 5’ è già quasi gol Inter: su colpo di testa di Perisic, con Bizzarri fuori causa, rimedia sulla linea Danilo. All 8’, invece, un velenoso cross di Cancelo è devitalizzato in uscita da Bizzarri. Squillo Icardi all’11’: Danilo è comunque bravo a contenere l’esuberante argentino, cosi Bizzarri può chinarsi e parare. Ma al 12’ un’altra - l’ennesima - palla inattiva apre la scatola bianconera: Brozovic esegue dalla bandierina, Ranocchia (inserito in extremis a referto, al posto dall’infortunato Miranda) “accarezza” di testa e la palla finisce dentro. L’Udinese è alla mercè dei nerazzurri e al 17’ Danilo si vede costretto a spazzare ancora una volta dalla linea una conclusione di Perisic. Ben posizionato su un pallone rifiutato dalla difesa, Candreva alza invece troppo la sfera al minuto 21.
Il primo, timido belato bianconero, è di Fofana al 23’: il sinistro scoccato dalla distanza decolla in cielo. Contatto Skriniar - Lasagna al 31’, con braccio galeotto del difensore: Mazzoleni fa proseguire. Al 33’ Candreva grazia l’Udinese ciccando maldestramente – leggermente defilato - a pochi metri da Bizzarri. Arriva dalla Svizzera un'altra mezza opportunità friulana: Widner centra per Behrami (minuto 35’) che però non è un colpitore di testa e si vede. Al 36’ invece De Paul spedisce Lasagna sui sentieri del possibile pareggio: rimedia Handanovic con le unghie dei piedi, ma l’errore è tutto di KL 15. Torna a farsi minacciosa l’Inter al 40’: punizione di Brozovic e risposta puntuale di Bizzarri. Al 43’ l’Inter piazza il secondo gancio al mento: altra palla persa a metà campo dalla banda Tudor, volata di Rafinha e prima gioia italiana dell’ex blaugrana. E prima del the (stavolta fresco), una gara quasi mai cominciata è già finita: Icardi tira e Bizzarri, coricandosi come una vecchia gloria, non ci fa una bella figura facendosi infilzare sul proprio palo.
Non è trascorso nemmeno un minuto della ripresa e l’ Udinese prova a scuotersi. De Paul invita ancora Lasagna alla conclusione: il diagonale sinistro esce di poco. Ma al 4’ Fofana commette una follia, abbattendo (piede a martello) Perisic: Mazzoleni, con l’ausilio del Var, estrae il rosso. Tudor toglie allora proprio De Paul – si svuota cosi ulteriormente il già povero serbatoio di talento della squadra – concedendo un’altra occasione a Barak. E mentre in campo pare volteggiare una specie di patto di non aggressione reciproca, al 26’ l’Inter cala il poker: Borja Valero si ritrova la sfera tra i piedi e di giustezza - con Stryger piuttosto passivo - fa piangere ancora Bizzarri. Al 42’ l’Inter potrebbe infierire, ma il neo entrato Karamoh, smanioso di farsi apprezzare, “spacca” la traversa (è il palo numero…23 dei nerazzurri in stagione, ndr). Può bastare cosi, tanto che Mazzoleni evita pure l’inutile supplizio del recupero. Mancano due tappe alla fine della Via Crucis: adesso, però, i punti bisognerà anche farli, non è possibile soltanto sperare nelle disgrazie altrui. Vedremo, inoltre, se Verona (al “Bentegodi”) e Bologna (al “Friuli Dacia Arena”) si...scanseranno, oppure se questa diroccata Udinese sarà in grado di aiutarsi da sola. Il dubbio c’è.
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