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Edizione provinciale di Udine


SERIE A - Udinese, ancora 90' di passione

I bianconeri (dopo 105 giorni di digiuno) tornano a vincere, superando il Verona - che ha schierato il “palmarino” Bearzotti - con una rete di Barak, Ma il discorso salvezza non è ancora chiuso. Lo sarà, indipendentemente dagli altri risultati, se i bianconeri batteranno domenica al “Friuli Dacia Arena” il Bologna


VERONA – UDINESE  0 - 1
Gol: al 20' Barak
 
VERONA: Nicolas, Ferrari, Caracciolo, Vukovic (29st Bearzotti), Souprayen (22st Aarons), Romulo, Fossati, F.Zuculini (13st Danzi), Cerci, Lee, Fares. Allenatore: Pecchia. A disposizione: Aarons, Boldor, Coppola, Felicioli, Heurtaux, Kumbulla, Matos, Petkovic, Silvestri, Verde.
 
UDINESE: Bizzarri, Danilo, Nuytinck, Samir, Stryger Larsen, Barak, Behrami, Hallfredsson, Jankto (47st Maxi Lopez), De Paul (38st Perica), Lasagna (43st Balic). Allenatore: Tudor. A disposizione: Scuffet, Borsellini, Adnan, Ingelsson, Pezzella, Pontisso, Widmer, Zampano.
 
ARBITRO: Calvarese di Teramo. Assistenti: Tasso e Ranghetti. Quarto uomo: Serri. Var: Doveri. Avar: Mondin.
 
AMMONITI: Fossati, Samir, Behrami, Romulo
 
NOTE: cielo sereno, terreno in buone condizioni. Spettatori: 15mila. Angoli: 5 - 3 per l’Udinese. Recupero: 1’ + 2’.
 
VERONA. La mimica facciale di Giampaolo Pozzo (in tribuna accanto al figlio Gino) al fischio finale del “Bentegodi” non ha bisogno di commenti. L’Udinese fa il suo dovere minimo: torna a vincere dopo 105 giorni di digiuno (28 gennaio a Genova) e questa era la missione. Ma niente festeggiamenti, perché i risultati degli altri campi non consegnano ancora certezze di salvezza. Se nei guai sono ora finite pesantemente CrotoneSpal (terzultime a quota 35), per togliersi di dosso il problema in via definitiva, evitando complicati ragionamenti di classifiche avulse l’Udinese, arrampicatasi faticosamente a 37 punti, sarà obbligata a battere, nell’ultimo turno, il Bologna domenica prossima al “Friuli Dacia Arena” (avvio alle 18). 
Contro un Verona che – pur già retrocesso e deriso a più riprese dalla propria impagabile tifoseria - cerca di mantenere intatta la regolarità del torneo Tudor centra, dunque, la prima gioia della sua gestione ma, oltre ai tre punti, sul versante delle positività non c’è molto altro da segnalare. Se non gli antichi difetti. Rispolverato Nuytinck, Hallfredsson (che disputerà i prossimi Mondiali, ndr) irrobustisce il centrocampo, dove dove sono di nuovo schierati in coppia, dall’inizio, Barak e Jankto. Lasagna è la boa di riferimento: alle sue spalle il fumoso De Paul.
Impetuoso e incoraggiante è l’avvio di Danilo e soci, scortati da un migliaio di fans. E al 2’ proprio De Paul sfiora il vantaggio: servizio di Barak e diagonale rasoterra del 10 che accarezza la base del palo. Al 4’ ci prova Stryger: stoccata centrale, facile per Nicolas. Un minuto dopo Lasagna si conferma rivedibile in certe situazioni, divorandosi il vantaggio: KL15 centra, infatti in pieno, da una manciata di metri, il portiere di casa. All’8’, invece, un brutto errore di Danilo spiana la strada a Cerci il quale però si fa rimontare, in… lentezza, dal capitano bianconero: l’azione muore, cosi, senza gravi conseguenze. Al 20’ Udinese spacca il ghiaccio: cross di Jankto, Lasagna non riesce ad intervenire ma, alle sue spalle, spunta Barak che infila. La difesa di casa? Non pervenuta. Al 30’ si rivede il Verona ma Souprayen, ben posizionato, colleziona una figuraccia, indirizzando la sfera in curva. E al 31’ Lee – rasoterra parato - ricorda a Bizzarri che i gialloblu non sono disposti a perdere senza prima aver lottato. Minuto 34’: Barak sfrutta una sovrapposizione di Stryger e tuona col mancino, Nicolas mette in corner. La palla spiovente dalla bandierina è ancora fonte di potenziali guai: Lee si coordina come nei manuali e spedisce appena sopra la traversa. Corre il 40’ e un cross di Romulo procura un altro brivido: la palla attraversa l’area e la mancata deviazione di Fares è davvero soltanto una questione di centimetri. L’ultimo appunto prima del break è firmato Nuytinck: in gita offensiva autorizzata, l’ex Anderlecht sfiora di testa il raddoppio. E invece si resta in bilico quando, viste le risultanze della prima frazione, l’Udinese avrebbe dovuto già archiviare comodamente la pratica.
E’ il Verona ad approcciare con maggiore piglio la ripresa ma, al 12’, ecco l’ennesimo spreco friulano. Stryger mette in mezzo un gran pallone e il piattone sinistro con il quale De Paul - senza disturbo - impatta la “boccia” è uno sgorbio a livelli da vergogna. Non succede nolto e al 29’, tra nervi tesi, preoccupazioni trasversali per i risultati provenienti dagli altri campi, desta stupore l’ingresso di un giovane friulano. Naturalmente non nell’Udinese, ma nel Verona: si tratta di Enrico Bearzotti, centrocampista palmarino (classe 1996), chiamato a a sostituire l’infortunato Vukovic. Solo al 38’, invece, il primo avvicendamento per Tudor: fuori De Paul, dentro – dopo un interminabile riscaldamento - Perica. Cinque minuti dopo se ne va Lasagna, nullo nella ripresa: tocca a Balic. L’ultimo movimento – classica soluzione perditempo – chiama in causa Maxi Lopez. Ma non cambia nulla, perché cala subito il sipario. Non però sul campionato: per gli ultimi verdetti – tra questi l’auspicabile salvezza dell’Udinese - ci sono ancora almeno altri 90’ di passione.
 
Roberto Zanitti



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  Scritto da La Redazione il 13/05/2018
 

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