SERIE D - De Agostini: questo Cjarlins è una squadra pazza
Ancora un primo tempo buttato via e una ripresa giocata praticamente a una sola porta. A Bolzano i due volti della compagine friulana ripropongono il rebus che non ha ancora trovato soluzione
VIRTUS BOLZANO - CJARLINS MUZANE 1-1
Gol: 35' Cremonini, 82' Smrtnik
Dove cavolo è l'interruttore? L'interruttore del Cjarlins Muzane. La risposta ancora non c'è, nonostante Stefano De Agostini, Massimilano Moras e lo staff tecnico tutto la stiano cercando da settimane, mesi ormai, la risposta al rebus. Anche a Bolzano il Cjarlins ha buttato via un tempo, quello inziale come da consolidata abitudine, prima che qualcuno o qualcosa pigiasse il maledetto bottone, e accendesse la creatura di patron Zanutta. Poi, nella ripresa, ecco la trasformazione, tale da costringere la Virtus a rintanarsi nella sua trequarti, ad alzare barricate, a trincerarsi e sperare di limitare i danni. Ci sono riusciti i bolzanini, che alla fine hanno raccolto l'1-1 come fosse manna dal cielo.
Stefano De Agostini, tornato alla base, è al punto di partenza: "Questa è una delle squadre più pazze che mi sia capitata; o tutti giocano alla grande, oppure è come se non fossero scesi in campo. Nel primo tempo la Virtus ha meritato il vantaggio, nella ripresa li abbiamo schiacciati come nessuno era mai riuscito a fare con loro prima di ieri, e abbiamo avuto le occasioni per prenderci i tre punti. In 4 delle 5 partite fin qui disputate i cambi hanno fatto la differenza, ma quando le stesse mosse le ho provate a fare a livello di undici iniziale il risultato non c'è stato...".
A forza di pensarci la capoccia può scoppiare, il dna del Cjarlins sembra immodificabile, forse bisognerà semplicemente conviverci, affidandosi ai pregi più che al cercare di risolvere i difetti.
Forse quello che manca è un faro, un leader carismatico che in campo possa autorevolmente prendere per il bavero i compagni, riportandoli sulla retta via quando deragliano. Forse, ancora, gli alti e bassi in cui incorre l'undici friulano derivano dal sentirsi comunque in grado di ribaltare sempre e comunque le partite: quando Kabine e soci sono messi con le spalle al muro dal risultato e dalle sostituzioni, ecco che il misterioso meccanismo psicologico trova l'interruttore e accende il calcio scintillante a cui opporsi è difficile, talvolta impossibile.
Della gara di Bolzano si segnalano il gran gol del pareggio di Smrtnik, il lievitare di un giovane come Pez, l'esordio del promettente Lugnan, il rampollo di mister Luca, il 4-2-4 interpretato in maniera convincente nel corso della ripresa da questa squadra pazza, ma anche dal cuore enorme e dalle qualità abbaglianti.