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Edizione provinciale di Udine


SERIE D - Ecco la Clodiense che sfida il Cjarlins. Ma senza "Maragol"

La travagliata storia della squadra lagunare veneta tra Eccellenza e serie D, tra fallimento e rinascita fino alla nuova era. Con il team manager Roberto Tonicello e il tecnico Mario Vittadello la società ha puntato su un mix di esperti e giovani. Punto di forza il bomber Marangon, fermo però ai box

E’ una storia che in laguna parte da lontano. Clodia biancazzurro nel 1920, Sottomarina neroverde dal 1959, poi dalla stagione 1971 unirono le forze e con l’avvento a Chioggia dell’ex imprenditore del gelato, il coneglianese Teofilo Sanson e il braccio destro Franco Dal Cin va in porto il binomio Union CS (Clodia/Sottomarina). Il calcio lagunare si risollevò e per onorare i due atleti “ciosoti” Aldo e Dino Ballarin, pilastri del grande Torino, scomparsi nella tragedia di Superga, i colori furono il bianco e il granata e a loro si intitolò lo stadio. L’Union Cs di patron Sanson visse anni di splendore, caratterizzati nella costante presenza nel massimo torneo dilettanti, Interregionale, in seguito denominato serie D. Ma con il passare delle stagioni il sali e scendi dalle serie regionali alla D, a metà degli anni ’90 incontrò un periodo grigio e il club sprofondò in Prima categoria. La risalita fu graduale con un trittico di successi, che dal 6 maggio del 1996 ripropose i lagunari in serie D fino a maggio ’99.

Con l’uscita di “Teo” Sanson, passato alla presidenza del calcio Conegliano 1907, il club continuò la propria strada. Nel 2005 con l’avvento al timone di Luigi “Gino” Levantaggi, sanguigno dirigente e grande appassionato, riportò entusiasmo in città investendo nella società e riponendo la totale fiducia al “feudo“ granata, La svolta però arrivò nel 2011 con il fallimento del club in un finale di stagione frenetico e gli subentra Ivano Boscolo dalla vicina Sottomarina (nel frattempo compaiono le maglie neroverdi) e questa presenza non trova l’immediato appeal tra la tifoseria radicata, che esalta la storia e gli aneddoti del sodalizio veneziano. Sono anni di assenteismo dal “Ballarin”, la Clodiense Chioggia continua a fare l’elastico tra l’eccellenza e la serie D dove rimette piede quando vince il campionato con 61 punti, davanti al Lonigo con 55 punti. La caduta da li a poco è rigenerata due anni fa dal ritorno nel circus della serie D vincendo gli spareggi nazionali contro Tortona e San Giorgio Sedico (3-3 all’andata e 0-3 nel bellunese).
Dopo anni di “rigidità”, nel corso dell’estate è maturata la riappacificazione tra gli ultras, gli incalliti tifosi del “Ciosa”, e i vertici societari. Una manovra coordinata dall’assessorato allo sport cittadino con il club che si è ricucito al petto il logo che ha fatto la storia del calcio a Chioggia.

La Clodiense Chioggia, con la quale il Cjarlins Muzane di mister Moras incrocerà domani al "Ballarin", da un paio di stagioni, con l’avvento alla direzione tecnica del team manager Roberto Tonicello, ha cambiato la propria linea operativa, investendo sui giovani e su un mister esperto, un cavallo di ritorno come Mario Vittadello. Squadra bizzarra? Lo sarà quando rientrerà nell’undici titolare l’acquisto “boom” dell’estate, il polesano Giacomo Marangon, il giocatore ex Adriese più talentuoso della serie D.
Mario Vittadello al mix di “vecchi” e tanti giovani ha trasmesso subito le proprie idee. A fare da collante ci sono gli esperti Alberto Ballarin, “ciosoto doc”, centrale difensivo e capitano della squadra; il laterale Martino, ex Legnago e Adriese, l’esterno Tattini, ex Imolese, il regista croato Djuric e il punto di rifermento offensivo Toni Broso, ex Legnago e Reggio Audace. Nella rosa, ben assortita, figurano inoltre alcuni giocatori che hanno calcato i campi del Friuli Venezia Giulia. Questi sono il terzino Pastorelli, ex della partita, e Davide Granziera, già del Tamai. Da tenere d’occhio l’esterno offensivo Perrotti, arrivato dai sardi del Castiadas e messosi in luce nel pre campionato; da limitare la vocazione nel palleggio di Meneghetti, pescato da Lecco, promosso in Lega Pro, e da seguire il portierino Esposito, classe 2002, un numero uno di prospettiva giunto dai campani dell’Aversa Normanna.

Sulla carta l’Union Clodiense Chioggia dovrebbe rispettare l’undici che nell’ultimo weekend ha strappato un punto pesante al “Cavallari” di Porto Tolle, rischiando pure di piazzare l’acuto. Mister Vittadello potrebbe ripresentare i mediani Baccolo e Djuric, assenti dalla coppa Italia, ma la stella “Maragol” resterà seduto in tribuna.    

Flavio Cipriani

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  Scritto da La Redazione il 10/09/2019
 

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