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Edizione provinciale di Udine


ECCELLENZA - Lumignacco, e gli artigli? Se poi l'arbitraggio...

A Fagagna i rossoblù non hanno gettato sul piatto della bilancia la determinazione richiesta da chi lotta per salvarsi. A completare la frittata hanno provveduto un paio di decisioni assai dubbie costate agli ospiti la seconda e terza rete

Non è stata una prima di ritorno memorabile per gli arbitri chiamati a dirigere in Eccellenza. Su più campi si sono viste decisioni opinabili: è accaduto pure a Fagagna, dove la Pro di Pino Cortiula s'è imposta per 4-1 sul Lumignacco. Ebbene, un paio di episodi hanno contribuito al verdetto: in particolare il generoso rigore fischiato da Simone Gambin in favore della Pro Fagagna a punire il "mani" di Altoe, con il difensore rossoblù che in scivolata era intervenuto per respingere il cross; si badi bene che il giocatore ospite aveva il gomito dietro la schiena per ripararsi dalla caduta, quindi non si vede come avrebbe potuto evitare il contatto galeotto con il cuoio. Il penalty è stato trasformato da Ostolidi che ha così portato i rossoneri sul 2-0. Ma anche la segnatura del 3-1 ha suscitato perplessità tra gli udinesi per un possibile fuorigioco non rivelato. 
Tuttavia, la dirigenza del Lumignacco più che dolersi per l'arbitraggio, è rimasta delusa dalla prestazione della propria squadra, che non è risultata abbastanza determinata e agonisticamente "cattiva" per contrastare con successo la Pro Fagagna, lei sì capace di iniziare il girone di ritorno con piglio adeguato, tanto da far risultato nonostante un Nardi in panchina. 
Il Lumignacco, uscito ridisegnato dal calciomercato di riparazione, ha percià bisogno - senza indugio - di calarsi pienamente nella mentalità richiesta a una compagine che sta combattendo una lotta senza quartiere per la salvezza. E tale lotta va affrontata disputando ogni partita come fosse quella decisiva.   

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  Scritto da La Redazione il 12/01/2020
 

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