Sfumata la Champions (e i prevedibili schiaffoni europei: non tutte le sconfitte vengono per nuocere), il Tavagnacco si sta attrezzando in vista del campionato 2018/2019 (inizio il 15 settembre, ultima giornata il 13 aprile), la stagione consecutiva numero diciotto in serie A. Sarà il primo torneo gestito dalla Figc, dopo che il Tribunale Federale Nazionale ha respinto il ricorso inoltrato della Lnd: organismo che, sino a questo momento, aveva governato - con discreto immobilismo e scarso successo: non inganni la foglia di fico della recente qualificazione della Nazionale al Mondiale francese del prossimo anno - il movimento del calcio in rosa.
Dicevamo del Tavagnacco. Marco Rossi, tornato a casa subentrando in corsa ad Amedeo Cassia, è stato confermato alla guida della prima squadra. Una scelta che non fa una piega, alle luce dei risultati ottenuti dal tecnico di Pradamano. Quanto all’organico, vanno innanzitutto registrati due dolorosi addii. Quello alla carriera “chiama” Alessia Tuttino (sposa di Lorenzo Chersicola il 14 luglio prossimo: auguri e…discendenti calciatori), faro del centrocampo gialloblu; quello figlio di un normale mercato e già annunciato da tempo riguarda Lana Clelland: la scozzese, dopo tre stagioni, saluterà il Friuli. Probabile destinazione? La Fiorentina è in vantaggio sulla nutrita concorrenza.
E se torneranno alla base - dopo la parentesi al Pordenone di Sara Di Filippo - Maria Zuliani e Sofia Del Stabile, è aperta la caccia ad un portiere affidabile. Le attenzioni sembrano convergere su Alessia Piazza: se la trattativa andrà a buon fine l’ex Como, Lugano e Pink Bari, classe 1998, si giocherà il posto con Serena Ferroli. Perchè l’altro estremo difensore Matilde Copetti non rientra più (eppure nel corso del campionato 2014/2015 aveva collezionato alcune presenze in serie A…) nei piani: alla pari di Tortolo, Federica Veritti e Cotrer. Non parliamo di potenziali “Palloni d’oro”, questo è certo, ma si tratta di “potature” discretamente rumorose, conseguenza anche di una cattiva gestione delle risorse fatte in casa. Che senso ha allevare giocatrici, magnificare le fertilità del proprio vivaio per poi  riscontrarne soltanto qualche traccia (tra le più recenti Cecotti, Benedetti e…basta) in Prima squadra? Per celebrare poi cosa? Un sesto e un terzo posto? Mah…
E mentre Tavagnacco programma, altrove le situazioni non sono per nulla simpatiche: nonostante la ristrutturazione dei tornei, il Pordenone - reduce dal settimo posto nel proprio girone di serie B - non ha infatti alcuna intenzione di iscriversi al prossimo campionato. Quasi allineata l’Udinese calcio femminile - reduce da un esperienza nella vicina serie C del Veneto - dove è in atto una profonda riflessione: perché, per perseguire e proseguire nel progetto, mancano sponsor e soprattutto una precisa linea federale da abbracciare. Ad un anno abbondante dalle dimissioni di Elio Meroi, infatti, non è infatti ancora stato individuato un responsabile regionale…(rozan)

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