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Edizione provinciale di Pordenone


PORDENONE - Tema stadio: aiuti dal Veneto, intanto c'è Udine

Alla vigilia della trasferta di Gubbio che potrebbe promuovere il Pordenone in cadetteria tiene banco il futuro societario. In cantiere un progetto per un impianto da 16.000 posti nel tessuto urbano



Secondo alcune indiscrezioni, sarebbero due imprenditori veneti del ramo delle costruzioni di San Donà di Piave e dintorni ad essersi avvicinati e resisi disponibili all’aiuto per la realizzazione del nuovo stadio cittadino, che potrebbe vedere la luce nell’arco di 2-3 anni. Nel frattempo, il Pordenone giocherebbe a Udine. Si parla di un progetto allo studio per un impianto con 16.000 posti a sedere, polifunzionale, da costruire nel tessuto urbano, nei pressi dello svincolo autostradale.
Alla vigilia dunque della trasferta di Gubbio dove, in caso di successo, i neroverdi staccherebbero con due gare d’anticipo il pass per la storica promozione in cadetteria, sembra aprirsi uno spiraglio di luce per il futuro di cui si parla moltissimo nell’ultimo periodo. Lovisa ha la necessità di essere sostenuto economicamente nell’eventuale avventura: è noto che l’ex vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, e il sindaco del capoluogo, Alessandro Ciriani, stanno cercando di convincere imprenditori pordenonesi ad affiancare Lovisa, facendo così restare la società in mano a persone del territorio. Lo stesso progetto di crowdfunding lanciato a dicembre sulla piattaforma The Best Equity denominato “Pordenone 2020” -  la prima campagna in Italia che punta a finanziare una squadra di calcio - aveva l’obiettivo di raccogliere 2,2 milioni. Al momento, dopo un'ulteriore proroga rispetto al termine iniziale fissato per marzo 2019, protratto a maggio, non ha avuto il conforto dei numeri, avendo raggiunto ad oggi un monte di circa 1.4 milioni.
«Il calcio è uno degli elementi a maggior tasso identitario per una comunità ed è per questo, principalmente per questo, che abbiamo deciso di sostenere il Pordenone Calcio, una società che continua a crescere proprio come la nostra città e i nostri imprenditori, protagonisti di una stagione particolarmente felice»: così questa mattina Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria, durante una conferenza stampa convocata assieme ai Ramarri per la presentazione dei dettagli dell’accordo che prevede una sponsorship tramite la controllata di Unindustria – Pordenone Energia – e altre azioni a sostegno della Fondazione CRO Aviano Onlus, di cui gli industriali sono fondatori e soci unici. Con questo intervento anche Agrusti ha tentato, dunque, di sollecitare la categoria a dare sostegno a una squadra pronta a scrivere una pagina storica per la comunità della destra Tagliamento.
In attesa di risvolti futuri, nell’immediato tiene banco la gara in terra di Umbria dove pare prepararsi un vero e proprio esodo. Finora sono in fase di preparazione 4 pullman ai quali vanno aggiunti altri due organizzati dai gruppi ultrà e numerosi mezzi privati. Il Gubbio è in lotta per conquistare una salvezza anticipata e sarà sicuramente avversario di spessore, che già all’andata al Bottecchia uscì tra gli applausi del pubblico neroverde per l’ottima prestazione. Un primo verdetto che riguarda i rmarri è stato emesso ieri sera al termine del match tra Imolese e Feralpisalò. I bresciani, sconfitti per 3-1 rimangono a quota 58, a 10 punti dai ramarri, perdendo la possibilità di appaiare la squadra di Tesser.
Ormai solo la Triestina tiene viva la contesa per il primo posto, anche se sabato i giuliani dovranno sbancare Salò per sperare ancora.



 

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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 16/04/2019
 

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