La notizia era nell'aria, ma la speranza era che alla fine Roberto Buratto, questo presidente burbero ma dal cuore grande, ancora una volta riuscisse a trovare la forza, l'entusiasmo e un briciolo d'aiuto per non alzare bandiera bianca. Non è stato possibile, però: "Oggi ho spedito in Federcalcio la raccomandata; il Palazzolo non si iscrive al campionato di Seconda categoria, mentre continueremo l'attività a livello giovanile" spiega il patron dei viola con la voce triste perché "è una scelta che pesa, una decisione che mi fa soffrire". 
Tuttavia nessuno può permettersi di muovere rimproveri a un presidente che per 14 anni ha lavorato, dedicato tempo e soldi, al Palazzolo: "Posso andare in giro a testa alta, in paese purtroppo in tanti parlano, ma quando si tratta di mettersi in gioco in prima persona spariscono tutti. E dire che non abbiamo debiti, anzi, qualche soldino in cassa c'è, ogni promessa è stata onorata, tecnici e giocatori hanno ricevuto i previsti rimborsi spese. Ma senza volontariato, con gli sponsor ridotti al lumicino, affrontare un'altra stagione non è proponibile". 
E dire che, nonostante la retrocessione patita in Prima, un nutrito gruppetto di calciatori s'era detto disponibile a rimanere: "Nell'ultimo campionato abbiamo sbagliato alcune scelte, oltre che affrontato un girone molto tosto. Ma il problema non è quello dei risultati. In questi 14 anni abbiamo vinto due campionati, conquistato altrettante promozioni, a volte ci è andata male, fa parte degli alti e bassi del gioco. Tutto è diventato eccessivamente pesante, in particolare sul piano burocratico, fiscale, una società dilettantistica ormai è una Srl, un'azienda da mandare avanti". 
Roberto Buratto è dispiaciuto: "Il prossimo anno la società compie i sessantanni di attività... Faremo ugualmente festa, continuando a impegnarci a livello di settore giovanile". I tentativi non hanno dato frutti, neppure la proposta fusione con il Pocenia. 
E adesso? "E adesso siamo ogni sera sul campo per portare avanti il torneo riservato ai Pulcini, che riserva tante soddisfazioni e un costante afflusso di pubblico. Sabato 23 giugno si disputeranno le finali: ci attendiamo quasi un migliaio di persone". 
Avanti con i giovani, allora, tenendo sempre aperta la porta: "Se qualcuno vuole provarci, vuole vedere da dentro come funziona, vuole assumersi delle responsabilità o aiutare, non ha che da bussare e troverà disponibilità e amicizia".   

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