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Edizione provinciale di Udine


COPPA VENETO - Parpinel, Presello e Faloppa ci provano

Domani a Rovigo va in scena la finale tra il Sandonà (che ha salutato Bradaschia e Crivaro) e il Garda. Ecco la presentazione della sfida

A distanza di 24 ore, sulla scia dalla finale di Coppa Italia dell’FVG, il trofeo “Diego Meroi” in campo a Torviscosa (ore 15), lunedì sarà il dirimpettaio Veneto a richiamare l‘attenzione con l’ultimo atto della fase regionale del T.R.V. d’Eccellenza. La corsa al Tricolore vedrà affrontarsi al “Gabrielli” di Rovigo (ore 14,30) il Sandonà di mister Gianni Migliorini e il Garda di Paolo Corghi. Per il terzo anno consecutivo, a rimorchio dei trionfi ottenuti dalla Belfiorese di Roberto Maschi e dal Caldiero Terme di Cristian Soave, il calcio scaligero porta alla finale una terza aspirante, il Garda, formazione attualmente in una posizione di stallo nel girone A. Conferma la presenza pure il calcio veneziano e lo fa con l’ambizioso Sandonà, uscito rinnovato dalla cintola in su, con la finestra del mercato invernale. Lo scorso anno fu il Mestre a giocare la finale persa a favore del Caldiero Terme arrivato a fine corsa a contendere la coccarda Tricolore ai campioni del Casarano.

Qui Garda. Nel ripercorrere i vari passaggi dei due team, i rossoblù del Garda, squadra costruita in casa, nella fase preliminare (quadrangolare) hanno estromesso il Team S. Lucia (1-2 con doppietta di Avdullai); il Sona calcio piegato per 4-0 (gol di Beverari, Boni, D’ Aquino e Dalla Pellegrina, tre difensori al marcatore) e il Valgatara per 3-2 (in gol Dorizzi e Aloisi la coppia di “punteros” gardesani ). Nei quarti di finale i rossoblù hanno liquidato la pratica Castelbaldo Masi. Avversario quotato il club padovano, silurato tra le mura di casa da un chiaro 1-3. I sigilli di Ceretta, Cecco e Turrìni. Un cammino concreto e ricco di gol, che ha trovato conferma nella prima sfida delle semifinali infilando a domicilio i padovani dell’Arcella, 1-3. In rete: Dalla Pellegrina, Dorizzi e Turrini. Nella gara di ritorno i ragazzi di mr. Corghi, forti del tris dell’andata hanno badato a controllare la reazione bianconera, incassando l’indolore sconfitta per 0-1 (Barzon). I punti di forza nello scacchiere di mr. Corghi si riflettono nella baldanza di alcuni ragazzi svezzati nelle giovanili del Chievo Verona, guidati da un quintetto di “saggi” che ha maturato delle esperienze in D. Va citato l’esperto portiere Gottardi, ex Vecomp Verona, il laterale mancino Concato, in sere D con Ambrosiana, Vecomp Verona e Dro Alto Garda. A questi si aggiungono Bertasi, un passato al Trissino e Ceretta all’Ambrosiana con Oliboni, l’uomo-faro che ha maturato tre anni di esperienze al Gozzano, Villafranca e Vigasio in serie D. Un cenno sui bomber di coppa. Sono cinque i titolari con due reti: Avdullari, Beverari, Dalla Gasperina, Turrini e il centravanti Dorizzi.

Qui Sandonà. La risposta del Sandonà ha preso slancio in pieno agosto con l’1-3 a Martellago, contro il Real… Le reti firmate da Bradaschia, Fantinato e Crivaro. Nel secondo turno del quadrangolare la band di Gianfranco Fonti piegò con un poker la giovane Union Pro MP. Un 4-0 firmato da Bradaschia, Pulzetti, Fantinato e Di Giuseppe, la vecchia guardia del club. Nel terzo passaggio, il più sofferto, l’undici biancoceleste l’ha coniato con l’1-2 alla Robeganese/Salzano regolata con le reti di Bullo e Crivaro. Nella doppia semifinale, l’undici piavense ha fatto il pieno a Mansuè imponendosi al Portomansuè per 2-0 con i gol di Bradaschia e Pulzetti. Nella gara di ritorno giocata allo “Zanutto”, è maturata la riscossa bianco-verde con l’1-0 firmato dal centravanti Silvano. Un punto inutile. Come anticipato, è un Sandonà rinnovato, che non ha però mutato l’asse portante. In difesa, a protezione dei pali, svetta il lungo Bonato, classe 2001 (608’ di imbattibilità stagionale in campionato), ex Venezia, formazione in cui il baby-portiere castellano ha risposto a una mezza dozzina di convocazioni di Pippo Inzaghi. La difesa si avvale di un trio di elementi navigati: il centrale Marchiori (ex Treviso e Luparense), di “kojak” Parpinel, ex Cjarlins Muzane, e di Alberto Faloppa, ex Tamai. La mediana poggia il proprio gioco sul play Pulzetti (ex Bologna e Padova), da un mese affiancato dal trottolino Incastasciato, ex Altovicentino, Crema, Gozzano e S. Tommaso e dal geometrico Zane, ex Campodarsego, con l’esterno di fascia Bullo (ex Clodiense) a completare il quadrilatero. In avanti alle partenze di Bradaschia (alla Manzanese), Crivaro (al Tamai) e Di Giuseppe (alla Calvi Noale), il club ha rimpiazzato le “ics” con l’esperto Gambino dai lombardi dell’Ardor Lazzate che affianca Fantinato (16 gol lo scorso anno alla Luparense). Non mancano però le alternative nel “roster” a disposizione di mr. Migliorini, subentrato in corsa a Gianfranco Fonti. Sono il jolly difensivo, il brasiliano Pradebon/Chitolina (ex S. Giorgio/Sedico) per un quadrimestre al Tamai, e i due difensori under: Fiore ex Sanremese e Presello, ex Cjarlins Muzane, elementi che nella scelta dei “fuori quota” si alternano a Righetti (ex Villafranca) e Pettinà pescato al Treviso. Come tutte le finali sarà il campo a decretare la migliore, ma la coppa, che troppi club ignorano, sulla retta finale offre puntualmente occasioni per recriminare. E’ un atto di coppa, che nelle varie edizioni di rado ha esalato la scarna platea (tanti gli addetti ai lavori presenti), una cornice “fredda”, mai ripagata da un’ anteprima coreografica che riscaldi l’avvenimento. Se poi la scelta esce dal confini della Marca e del veneziano, l’aspetto organizzativo scade ai minimi del copione. In questi anni, in Veneto, non si è riusciti a fare un copia incolla organizzativo che emuli il Friuli Venezia Giulia. L’edizione 2019-20 se l’è aggiudicata Rovigo, nell’estremo Sud del Veneto, forse un sito di…comodo, che non invoglierà i tanti appassionati a sobbarcarsi 100/120 chilometri di strada.

La storia… Nell’entrare invece nei temi tecnici, la coppa a partire dalla stagione 2003-4 dopo anni disputati a eliminazione diretta, passa di competenza ai 19 Comitati di regione. Da qui ha preso il “la” il successo del Camisano (Vi), seguito dal Casalserugo (Pd) e l’anno seguente dalla Virtus Vecomp. Piccolo intervallo perchè nella stagione 2006/7 è il Conegliano 1907 a trascinare il versante Est alla riscossa. Il Legnago dopo 12 mesi riporta il trofeo nel veronese, ma in seguito prende forma il trittico trevigiano collezionato da Lia Piave e dal Vittorio Veneto-bis. Con il successo del Real Vicenza, il trofeo regione dopo 9 anni rientra in provincia prima di salire in quota nel ’12-‘13 e osanna il primo trofeo del calcio bellunese, entrato nell’orbita Tricolore con l’Union Ripa La Fenadora (nella fase nazionale lasciò via libera al San Daniele di mister Bortolussi). Finali tirate in ogni scadenza dell’ Epifania (quattro risolte ai calci di rigore), ma negli ultimi anni si è assistito a partite scialbe, con pochissimi tiri in porta. Indicativi i risultati: Arzignano-Liventina 1-0 (’13-‘14, a Mirano); Mestrina-Campodarsego 0-1 (‘14-‘15, a Mirano), Lia Piave-Pozzonovo 3-1 (’15-‘16 a Martellago), Clodiense-Ambrosiana 1-0 di Abrefah (’16-‘17 a Rosà); Belfiorese-Pozzonovo, 1-0 su rigore di Ballarini (2017-18 a Martellago) e lo scorso anno il successo ai calci di rigore del Caldiero Terme nell’ultimo atto disputato al “ Rino Mercante” di Bassano del Grappa, contro il Mestre.

L’albo d’oro. L’alzata del trofeo Veneto ha un proprio appeal per i colori biancocelesti. Indicativi i salti di gioia di Legnago (2), Lia Piave (2), dell’Arzignano, della Belfiorese prendendo inoltre nota delle due finali perse dal Pozzonovo. Il Vittorio Veneto SMC (4 finali) è il club che ha brindato per 3 volte. Con 2 successi si allineano Legnago, Conegliano 1907, Clodiense e Lia Piave. La supremazia regionale è scandita dalla cinquina dei club della Marca Trevigiana; con 4 trofei segue il Comitato di Verona, con 3 svetta Vicenza, con 2 si fa onore Padova, con 1 si collocano, Venezia e Belluno. All’asciutto il Comitato di Rovigo. 

Tabellone finale. Con l’entrata dei lucani della Vultur Rionero 1921 (2-0 al Lavello), il quadro Tricolore porta a cinque il numero dei club promossi. Nel week-end oltre agli impegni nel Triveneto, sono in calendario altre due finali, in Piemonte - Valle d'Aosta con Chisola-Città di Beveno; in Liguria con Sestri Levante-Albenga.      

Flavio Cipriani

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  Scritto da La Redazione il 05/01/2020
 

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