SERIE B - Vicario retrocede, Scuffet prova a salire
Il play - out si decide dal dischetto: il portiere friulano del Perugia (già retrocesso un anno fa con il Venezia) neutralizza un rigore, ma il Pescara è più preciso e condanna la formazione di Oddo alla C. Per l’ex Udinese, invece, la possibilità di tornare in A con lo Spezia: domani gara uno della finale a Frosinone
Emozioni, gioia, lacrime, incroci del destino e, soprattutto, portieri friulani alla ribalta, in questo agosto di sentenze cadette. Se ad uno è andata male, l’altro proverà invece a ritagliarsi una fetta di gloria.
VICARIO - E’ terminata ai rigori (5 - 4 il computo totale) dopo che nemmeno ai supplementari (parziale di 2 - 1: stesso punteggio, stavolta rovesciato, di quello scaturito all’ ”Adriatico”) le due formazioni erano riuscite a superarsi, la seconda manche del play - out tra Perugia e Pescara. Alla fine della classica “lotteria”, hanno gioito gli abruzzesi, più precisi dal dischetto gessato. Fatali gli errori del perugini Bonaiuto e Iemmello e grande delusione per Guglielmo Vicario (già retrocesso un anno fa con il Venezia, poi ripescato grazie al fallimenti del Palermo), l’estremo difensore nativo di Udine, di proprietà del Cagliari e in prestito alla formazione umbra allenata da Massimo Oddo. L’ex tecnico dell’Udinese che, nel 2016, proprio alla guida del Pescara, conquistò la promozione in A. Vicario ha neutralizzato la conclusione di Galano, ma non è bastato: Perugia in C, Pescara salvo.
SCUFFET - Domani 16 agosto, invece, il proscenio toccherà ad un altro portiere friulano, Simone Scuffet che, dopo un prodigioso esordio in serie A nel 2014 con la maglia dell’Udinese, sembrava essersi smarrito. E invece, eccolo a difendere la porta dello Spezia nella partita doppia con il Frosinone: in palio l’ ultimo pass per la serie A. Gara uno domani sera allo “Stirpe”, ritorno giovedi 20 in Liguria. La squadra gestita da Vincenzo Italiano (andrà al Genoa?) e del ragazzone di Remanzacco, meglio piazzata al termine della regular season, può anche permettersi di pareggiare entrambe le sfide.
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